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Questo articolo è stato pubblicato il 02 giugno 2012 alle ore 15:46.

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Anche per una come lei, forgiata da un'educazione che ne ha preservato le emozioni anche dal solo trasparire, 60 anni di regno saranno comunque toccanti. Elisabetta II cosa proverà davvero? Regna sul trono di San Giacomo dal 1952, solo alla trisnonna paterna, la grande regina Vittoria, toccò un regno così lungo. A 86 anni è anche la più anziana sovrana del Regno Unito, ma la cosa, visto il precedente ultracentenario della madre, di certo non la impensierirà più di tanto.

Cosa può voler di più dalla vita una a cui la sorte ha regalato il più ambito fra i troni? Fra le poche cose acclarate del pensiero sovrano - anch'esso celato abilmente dal sorriso sempre inappuntabile all'ombra di capellini dai colori sgargianti e da una etichetta millenaria - c'è il viscerale risentimento dei Windsor per la parola tabù della casa reale britannica: l'abdicazione. Anche lei, come sua madre Elisabeth Bowes-Lyon, giudicò duramente lo zio Edoardo VIII che per amore della divorziata Wallis Simpson rinunciò al trono in favore del fratello e padre della sovrana. Di conseguenza, il sessantaquattrenne principe Carlo può ancora attendere.

L'erede al trono, di cui le cronache di corte narrano di un rapporto per nulla idilliaco con la madre, per l'occasione le ha fatto dono di un documentario in cui ripercorre, con fotografie e filmati d'epoca, i suoi 60 anni di regno. Documentario che tra le molte iniziative del regno per i festeggiamenti, l'emittente pubblica BBC trasmetterà proprio stasera. Le immagini sono inedite e tratte dalla filmografia familiare dei Windsor al fine di emozionare i sudditi di Elisabetta. Perché proprio qui sta la sfida della casata: Elisabetta è una sovrana rispettata dal suo popolo, che ne stima le doti impeccabili di capo stato, ma senza lasciarsi da lei emozionare. I filmini girati dalla regina e dal consorte principe Filippo d'Edimburgo, tra immagini spensierate sullo yacht reale, il Britannia, o durante le feste di famiglia nelle varie residenze reali , sulla spiaggia nei pressi di Sandringham, nel Norfolk, con i principini e i parenti, dovrebbero dunque servire alla bisogna. Perché la regina, con il suo reale distacco certamente non sa incantare. Cosa che invece riusciva perfettamente all'ultima principessa del Galles, l'indimenticata Diana, ribattezzata "regina dei cuori".

Dura, indelebilmente dura, è l'immagine della sovrana schierata in lutto con la famiglia reale al passaggio del feretro della ex-nuora. Correva il 1997 e sull'onda dell'emozione per la morte della principessa - scomparsa in un incidente dai contorni mai del tutto chiariti - gli inglesi presero a contestarne apertamente la freddezza mostrata nei confronti della prima moglie del principe Carlo. Vero è che gli scandali per i matrimoni falliti di Andrea e Sara Ferguson, e prima ancora di Anna e della principessa Margareth già ne avevano minato la credibilità di madre e sorella. Ma quella ostinata e altezzosa lontananza dal dolore dei nipoti e del Regno intero misero per la prima volta seriamente a rischio la sua proverbiale competenza e l'intera "ditta". Fra percentuali mai immaginate di sudditi e perfino su giornali apertamente filo-monarchici si parlò con insistenza di Windsor inadeguati e di corona traballante e screditata. Fu grazie ai buoni auspici dell'allora premier laburista Tony Blair che per la prima volta in vita sua Elisabetta cedette pubblicamente: un inchino davanti alla bara che forse le costò caro ma che molto servì alla causa sovrana dei Windsor. In occasione delle nozze del principe William Tony Blair non fu invitato alle nozze. Elisabetta anche ingrata, questo gli inglesi ancora le rimproverarono.

Eppure oggi solo fra gli scozzesi che non la amano per ragioni d'indipendenza persistono seri rigurgiti anti-elisabettiani. Ma è pur poca cosa per una sovrana passata indenne da guerre e crisi economiche. La corona agli inglesi piace e rende pure in termini di entrate economiche. In fondo ai pragmatici sudditi di sua maestà questo importa più di tutto. E dunque che si brindi alla festa e che Dio salvi questa regina che a dirla tutta è poi di gran lunga migliore del velleitario erede al trono. Dopo Elisabetta, ma nessuno sa quando, forse toccherà alla riserva, William il duca di Cambridge. Anche lui e sua moglie Kate non scaldano i cuori, ma almeno sono glamour quanto basta e a loro Elisabetta sembra stia pensando per il futuro del trono. Honi soit qui mal y pense è il motto di casa Windsor: ebbene Carlo sarà il primo a levare il calice in onore del Giubileo della madre e di certo in milioni di sudditi lo seguiranno . E dunque "lunga vita alla Regina!"

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