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Questo articolo è stato pubblicato il 03 giugno 2012 alle ore 08:16.

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Vinta "la sfida", così l'aveva definita Sergio Escobar, anche nel 2013 l'Aterballetto soggiornerà a lungo al Piccolo Teatro. La meravigliosa compagnia, diretta da Cristina Bozzolini, è piaciuta, ha raccolto consensi. Ha aiutato a lanciare l'esemplare battaglia del riconoscimento ministeriale delle attività di danza nei teatri di prosa. L'anno venturo offrirà un programma variegato, non solo a firma Mauro Bigonzetti ma con altri ospiti, persino storici come William Forsythe.
La promessa è alettante tanto più che l'Aterballetto ha cessato di essere «la compagnia di Bigonzetti», suo direttore per dieci anni, e ritornando alle origini di ensemble non nominale, dovrebbe offrire maggiori nuances stilistiche e poetiche. Tra le sei coreografie dell'ex-direttore presentate al Piccolo, spicca, nel trittico stravinskiano ancora in scena, Les Noces (2003). Questa versione scorda la coreografia originale del 1923 di Bronislava Nijinska, ma esalta la grandezza rituale e spoglia della "cantata" scenica di Stravinskij.
File femminili e maschili cerimoniosamente in nero, a eccezione degli sposi in bianco o con tocchi candidi, si fronteggiano come "eserciti" dotati d'inginocchiatoi di metallo, utilizzati come scudi, armi e persino strumenti percussivi. Sono file divise da un lungo tavolo fatto ruotare in orizzontale ma solo alla fine. La danza a piedi scalzi, non è più legata al codice del balletto: vi avvampa l'arroccamento del selvaggio gruppo femminile, seguito da accorati assoli ancora muliebri sul tavolo, e da incontri dei futuri sposi. L'uomo mostra i muscoli tentando di sollevare per un braccio la futura consorte ma senza riuscire a portarla con sé sul tavolo.
Solo al termine del pas de deux di una coppia che si copre occhi e bocca e si avvinghia a terra nel tentativo simbolico di non vedere il proprio futuro, si giunge all'avvicinamento dei due sposi, coronato dai bagliori di luci lattiginose e dal religioso convergere di tutti attorno al tavolo-passerella, quasi in attesa di un banchetto.
Fuori del coro, in primo piano e in controcanto, spicca, però, una coppia assai sensuale, avvinta da colorata passione e combattivi tumulti: è la proiezione di amanti restii al matrimonio? O una profezia sul futuro battagliero che attende i novizi? Les Noces del terzo millennio sono destinate a perpetrare, ben lo sappiamo, dubbiosi chiaroscuri.
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Serata Stravinskij: Les Noces, Intermezzo, Le Sacre, Aterballetto, Piccolo Teatro, Milano ancora oggi.
In luglio a Civitanova Marche, Roma, «La Versiliana»

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