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Questo articolo è stato pubblicato il 03 giugno 2012 alle ore 14:44.

Un primo giugno affollatissimo al cinema, questo. Tantissime le uscite in sala e inevitabilmente dobbiamo operare delle scelte sui consigli da dare per il grande schermo. Il primo posto in questa graduatoria, senza dubbio, è Il mundial dimenticato. In tempi di calcioscommesse è una bella medicina per tifosi e appassionati.
Lorenzo Garzella e Filippo Macelloni hanno raccontato la leggenda del mondiale giocato durante la seconda guerra mondiale. Si sarebbe tenuto il 1942, in Patagonia, e avrebbe cancellato ogni prova un'alluvione abbattutasi sulla finale di questo mondiale Brancaleone, fatto di squadre improvvisate e tanto romanticismo. C'è poco, probabilmente, di vero e tanto di inventato, e qui sta la grandezza di un mockumentary creativo e innamorato dello sport più bello e maltrattato (dai suoi stessi protagonisti) del mondo.
I due riescono a mettere insieme interviste di grandi nomi che reggono loro il gioco, palleggiano con il repertorio, inventano e costruiscono una struttura narrativa avvincente che forse si affievolisce un po' solo sul finale. Il primo giugno, primo venerdì di quest'estate cinematografica è anche il compleanno della diva Marilyn Monroe.
E non a caso esce Marilyn, un biopic lungo... una settimana. Tranquilli, non è un film fiume ma solo il racconto di un giovane appassionato di cinema che si trovò sul set de Il principe e la ballerina. E per una settimana divenne il confidente, l'amore fugace, la spalla della Monroe bistrattata dal divo snob e cinico Lawrence Olivier. Regia scolastica, scrittura non eccelsa, ma questo film è tutto nell'interpretazione magistrale di Michelle Williams. Non la imita, se ne fa ispirare: è inquieta, gioiosa e depressa, sa raccontare quell'icona contraddittoria e sottovalutata con una partecipazione straordinaria. Difficile non amarla e allo stesso tempo sopportarla faticosamente, la Williams è una Monroe tolta dal mito e regalata alla sua dorata e difficile quotidianità. Sulle ceneri di quel simbolo di sensualità, forse, è nata una nuova diva.
Regaliamo l'ultimo spazio di questo "best of" della settimana a Attack the block. Dimenticatevi gli alieni che attaccano Tour Eiffel o Statua della libertà, ora gli extraterrestri atterrano in periferia, nei "block" londinesi e si trovano a combattere contro le generazioni perdute di questo mondo capitalista che emargina i più poveri. Ne nasce un quadro politico-fantascientifico davvero gustoso, pieno di ironia, azione e metafore sociopolitiche. Joe Cornish- cosceneggiatore, peraltro, del Tintin di Spielberg- sa raccontare tutto con brio e talento, sa dire cose serie senza prendersi sul serio, a partire da quegli ET che sembrano barbapapà sotto acido. Un gioiello del genere che, nel suo piccolo, potrebbe rivoluzionarne l'immaginario.
Il post scriptum del pezzo è dedicato a Lorax, favola ambientalista niente male, e a due action-movie come Killer Elite e Viaggio in paradiso. Cafoni al punto giusto, sembrano girati venticinque anni fa. E con le debite proporzioni, è un complimento, visto che gli anni '80 sono stati la golden age dell'action ironico e sbruffone. Questi due, con Jason Statham e De Niro da una parte e Mel Gibson dall'altra, ne sono due esempi minori, ma validi.
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