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Questo articolo è stato pubblicato il 08 giugno 2012 alle ore 12:54.

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Gli artisti-provocatori del ‘900 tornano grandi protagonisti al Biografilm Festival di BolognaGli artisti-provocatori del ‘900 tornano grandi protagonisti al Biografilm Festival di Bologna

«Ogni racconto ha bisogno di una fine, oltre che di un inizio. E il racconto dell'umanità si alimenta da sempre al mito di un'apocalisse gloriosa. In realtà nessuno verrà a salvarci, dovremo pensarci da soli»: con questa citazione, tratta da «Blues della fine del mondo» di Ian McEwan, è stata presentata l'ottava edizione di Biografilm Festival, la manifestazione bolognese totalmente incentrata sul cinema biografico, che quest'anno avrà luogo dall'8 al 18 giugno.

La metafora dell'Apocalisse, come perdita di valori e di speranze verso il futuro, sarà il grande tema da sdrammatizzare e combattere nella ricca selezione della kermesse emiliana: il direttore Andrea Romeo ha sottolineato come i protagonisti di Biografilm 2012 siano figure che hanno combattuto con passione per le loro idee, politiche o artistiche che fossero, senza mai scadere nella piatta mediocrità.
Tra questi, verrà ricordato Mario Mieli, simbolo (troppo presto dimenticato) del movimento per i diritti degli omosessuali negli anni ‘70, morto suicida a soli trent'anni, al quale verrà dedicata una tavola rotonda dove, oltre agli interventi di amici e studiosi, saranno proiettati alcuni introvabili video dell'epoca.
Altra icona giovanile, emblema di trasgressione, che sarà protagonista del programma bolognese, è Kurt Cobain: nella giornata di domenica 17 giugno verrà proiettato «About a Son», documentario intimo nel quale il cantante viene intervistato dal giornalista Michael Azerrad, e, subito a seguire, «Last Days», pellicola di Gus van Sant del 2005 incentrata sugli ultimi giorni di vita del leader dei Nirvana.

Un altro musicista di rilievo della storia del ‘900 è John Cage, artista che ha rivoluzionato l'universo sonoro dagli anni '40 in avanti sperimentando i rumori, oltre al silenzio, come valore aggiunto delle composizioni e inventando nuove forme d'integrazione tra la musica e altre arti. Per celebrarlo, nel centenario della nascita, il Biografilm Festival mostrerà quattro pellicole (interviste, performance e non solo) in grado di trasmettere la sua carica anarchica e sovversiva.
Grande provocatore fu anche Ken Kesey, autore del romanzo «Qualcuno volò sul nido del cuculo», vero trait d'union tra la beat generation degli anni ‘50 e il movimento hippie degli anni '70, a cui verrà dedicato un focus speciale all'interno della rassegna. Tra le proiezione che lo vedranno protagonista, da segnalare «Magic Trip», documentario maledetto, da poco recuperato, in cui lo stesso Kesey filma un viaggio sulle strade americane fatto negli anni ‘60 a bordo di uno scuola-bus guidato da Neal Cassady.

Dato che il cinema biografico sta diventando sempre più attuale anche nel nostro paese, non poteva mancare una nutrita compagine italiana, tesa a raccontare figure che hanno fatto, o stanno facendo, la nostra storia: da Emma Dante, grande artista teatrale contemporanea, a Laura Betti, attrice spesso ricordata per il suo sodalizio artistico con Pier Paolo Pasolini, fino a un ritratto di Vincenzo Rabito, contadino siciliano che negli anni '60 riuscì a combattere il suo semi-analfabetismo trascrivendo la sua vita in un manoscritto.

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