I Costa: storia di una dinastia del mare

Nel corso del Novecento hanno rappresentato un caso emblematico di capitalismo familiare italiano, intrecciando vicende dinastiche, storia imprenditoriale e pagine significative di storia nazionale. E su questo triplice piano si legge I Costa. Storia di una famiglia e di un'impresa, di Erika Dellacasa (Marsilio), voluto da Giuseppe Costa - oggi presidente di Costa Edutainment, società che gestisce a Genova fra l'altro l'Acquario e il Galata Museo del Mare - e realizzato grazie ai materiali raccolti dal padre Federico e dai cugini Andrea, Nicola e Piero, molti conservati nell'Archivio donato alla Fondazione Ansaldo.

E' il 21 novembre 1910 quando Giacomo Costa e i figli, imprenditori genovesi che con esemplare understatement amano definirsi commercianti, davanti al notaio Paolo Cassanello costituiscono la Ditta Costa. Da metà Ottocento hanno un'attività ben avviata, il commercio dell'Olio Dante. E un binomio di valori, responsabilità imprenditoriale e fede cattolica, che, insieme alla discendenza in linea maschile e alle riunioni quotidiane guidano l'impresa Costa nei decenni.

Su questo solco e con l'ausilio di un ricco corredo fotografico, l'autrice ricostruisce l'attenzione per il mercato americano, le relazioni della famiglia – celebre quella con il cardinale Giuseppe Siri, una delle personalità più politiche espresse dalla Chiesa – i rapporti con i dipendenti e gli scontri con il sindacato, la terribile stagione del brigatismo con il rapimento di Piero ad opera delle Brigate Rosse, per la cui liberazione i Costa misero in piedi una veglia ininterrotta di preghiera e, naturalmente, i successi imprenditoriali: dall'olio al tessile all'attività armatoriale, con la felice intuizione, in netto anticipo sui tempi, della crociera a portata di tutti o quasi, fino alla cessione, nel 1996, al marchio Carnival, segno della globalizzazione dei mercati ormai alle porte.

Erika Dellacasa, I Costa.
Storia di una famiglia e di un'impresa,
Marsilio,
pp 320,
22 euro

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