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Questo articolo è stato pubblicato il 22 giugno 2012 alle ore 15:31.

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Il paradiso dei cinefili: così è stato spesso definito Cinema Ritrovato, la manifestazione bolognese che, da ormai ventisei anni, guida gli amanti della settima arte a scoprire o rivedere pellicole che hanno fatto la storia del cinema.
Tra le proposte più concrete, dal 2003, il festival seleziona e mostra decine di titoli realizzati esattamente un secolo prima: anche in questa edizione, in programma dal 23 al 30 giugno, verranno proiettati addirittura novantasei film del 1912, che vanno dall'impegnata scuola italiana dell'epoca alla leggerezza delle prime commedie americane prodotte dalla Vitagraph.

Sempre degli anni '10 sono la maggior parte dei lavori di Lois Weber, la prima grande regista del cinema muto americano, a cui verrà dedicata una retrospettiva: poco conosciuta nel nostro paese, la Weber ha diretto centinaia di pellicole (tra corti e lungometraggi) con al centro tematiche particolarmente moderne, come la dipendenza dalla droga, la pena capitale e la sessualità.

Altra mini-rassegna personale è quella dedicata a Raoul Walsh, regista, nato nel 1887 e scomparso nel 1980, considerato tra i più importanti maestri del cinema d'avventura: il programma non propone i suoi lavori più celebrati (tra cui si possono ricordare «Il ladro di Bagdad» o «Una pallottola per Roy»), ma vere e proprie rarità come «Il grande sentiero» del 1931 e «Notte senza fine» del 1947.

Proseguendo la tradizione della kermesse, diversi registi importanti saranno presenti a Bologna per discutere con il pubblico della loro carriera e di particolari pellicole: tra gli ospiti di questa edizione troviamo Gianni Amelio, Agnès Varda e John Boorman. Quest'ultimo presenterà in Piazza Maggiore il suo «Senza un attimo di tregua» del 1967 e incontrerà gli spettatori, nella giornata di martedì 26 giugno, dopo la proiezione del documentario «Me and Me Dad», dedicatogli dalla figlia Katherine.

Tra le altre proposte, paradossalmente attuale è la sezione «Dopo la caduta. Il cinema e la crisi del 1929», dove i protagonisti sono il periodo che seguì al crollo di Wall Street, gli anni della Grande Depressione e di una crisi globale dilagante mentre la guerra si avvicinava: tra i titoli qui selezionati «New Earth»di Joris Ivens, «Man's Castle» di Frank Borzage e «Rotaie» di Mario Camerini.

Appuntamento imperdibile, seppur con un titolo ben più noto e più attuale, è quello con la proiezione della versione estesa di «C'era una volta in America», il capolavoro di Sergio Leone, restaurato dalla Cineteca di Bologna e presentato, nella serata di venerdì 22 in una sorta di pre-apertura della kermesse, con 25 minuti inediti, tagliati in fase di montaggio nel 1984 dal regista romano.

Per i grandi appassionati di storia del cinema muto sono, invece, assolutamente imperdibili gli eventi di apertura e chiusura del Festival, presentati in Piazza Maggiore e musicati dal vivo dall'Orchestra del Teatro Musicale di Bologna: sabato 23 giugno verrà mostrato «Prix de Beauté» del 1930 di Augusto Genina con protagonista Louise Brooks, mentre una settimana dopo sarà la volta di tre cortometraggi di Charlie Chaplin («The Immigrant», «The Rink» e «Easy Street»), da sempre uno dei nomi più amati e omaggiati dagli organizzatori della manifestazione bolognese.

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