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Questo articolo è stato pubblicato il 26 giugno 2012 alle ore 17:04.
E' Strindberg, ma sembra Bergman. Alberto Oliva sceglie la chiave di accesso del profeta del cinema del nord per condurci nell'infernale isoletta dove si consuma "La danza della morte".
Una chiave che apre la porta della grande gabbia da circo montata in scena al Teatro Out Off e che racchiude, con bella unità, l'azione drammatica.
Nella gabbia del matrimonio, quello di Edgar e di Alice, si consuma il duello di queste due fiere: il capitano e sua moglie, alla vigilia del loro venticinquesimo anniversario di matrimonio, che combattono una guerra senza esclusione di colpi, aggirandosi sul "pavimento ricoperto di cadaveri" che è un tappeto di vecchie foto di famiglia.
A farne le spese è Kurt, il cugino di Alice, il quale, piombato nella casa-torre della coppia, viene prima scelto come giudice della feroce diatriba esistenziale, e poi fatto pedina della partita a scacchi che si sta giocando tra i due coniugi.
Una partita a scacchi, letteralmente: gli scacchi, di bergmaniana memoria, sono in scena al posto del gioco delle carte indicato nel testo originale. E la morte, che incombe di nero vestita per tutta la recita, ballerà sul finale un forsennato tip tap, ritmato al tempo del cablogramma che segna il colpo decisivo inferto da Alice al capitano.
Lo spettacolo, che ha bei numeri registici ed è recitato da attori anagraficamente più giovani dei loro personaggi, cresce con il passare dei minuti. Gli interpreti ingaggiano un vero e proprio corpo a corpo con il denso testo strindberghiano. A volte hanno la meglio, a volte soccombono ma, alla fine, la spossatezza esistenziale della coppia John-Alexander Petricich - Marta Lucini risulta credibilissima. Lui debordante, lei tesa e trattenuta fino alla sorprendente trasformazione finale, dopo l'ennesima capriola tra vittima e carnefice, restituiscono una compiutezza e un'amarezza capaci di rendere giustizia al dramma.
Teatro Out Off
Fino al 1° luglio
La danza della morte
di August Strindberg
regia, scene, costumi Alberto Oliva
con John Alexander Petricich, Marta Lucini, Andrea Fazzari, Chiara Zerlini
assistenti alla regia Arianna Carone, Federica Casati
consulenza storico letteraria prof. Andrea Bisicchia
Info: www.teatrooutoff.it
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