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Questo articolo è stato pubblicato il 29 giugno 2012 alle ore 11:05.

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Wole SoyinkaWole Soyinka

Che cos'è il politically correct? Diego De Silva, romanziere divenuto celebre undici anni fa con «Certi bambini», non ha dubbi: «È un'azione di lifting, un intervento che interessa la superficie delle parole, non scende in profondità. E soprattutto non ha rimosso le questioni reali che stanno dietro al restyling superficiale».
Se ne discuterà diffusamente a Capri, dal 29 giugno all'8 luglio a piazzetta Tragara, dove si svolgerà la settima edizione de «Le Conversazioni», fortunato happening che ospita i protagonisti della letteratura contemporanea di lingua inglese, assieme a giornalisti e intellettuali di casa nostra.

Un Nobel per l'isola azzurra. Di primo piano, come da formula collaudata, il parterre degli ospiti: c'è addirittura un premio nobel, Wole Soyinka, poeta, drammaturgo e saggista nigeriano. Poi Philip Gourevitch, scrittore e giornalista americano, autore di «Desideriamo informarla che domani verremo uccisi con le nostre famiglie. Storie dal Ruanda» (Einaudi, 2000) che racconta la storia del genocidio ruandese del 1994 in un documento d'impegno etico e politico di rara intensità. C'è Lila Azam Zanganeh di origini iraniane, che celebra nel suo «Un incantevole sogno di felicità, Nabokov le farfalle e la gioia di vivere» (L'ancora del mediterraneo, 2011), la felicità creativa e umana in un'affascinante fusione di letteratura e saggistica. Larissa MacFarquhar è una delle firme più prestigiose del «New Yorker», critico ed opinionista dalla scrittura limpida e sempre efficace. Completano il parterre Stefan Merrill Block, considerato l'enfant prodige della letteratura statunitense, vincitore di numerosi premi nazionali e internazionali con il libro «Io non ricordo» (Neri Pozza, 2008), e Jamaica Kincaid, scrittrice caraibica dalla prosa visionaria al limite tra poesia e sogno, che nei suoi libri si concentra su rapporti familiari, identità, adolescenza e tematiche postcoloniali.

Gli «interlocutori» italiani. Gli ospiti internazionali, secondo le formula collaudata da Antonio Monda e Davide Azzolini nelle precedenti edizioni, dialogheranno con quelli italiani su un tema che quest'anno è proprio il politically correct. Pierluigi Battista aprirà la rassegna caprese con Philip Gourevitch venerdì 29 giugno; Paolo Mieli dialogherà con Lila Azam Zanganeh sabato 30 giugno; domenica 1 luglio sarà la volta di Larissa MacFarquhar e Diego De Silva. Per il secondo weekend, venerdì 6 luglio gli spettatori ascolteranno i reading e la conversazione tra Stefan Merrill Block e Gaetano Cappelli; sabato 7 luglio il premio nobel Wole Soyinka si confronterà con il giornalista e scrittore Federico Rampini; infine chiuderà la rassegna l'incontro con Jamaica Kincaid e Leonardo Colombati, domenica 8 luglio.

Il «lifting» di De Silva. L'autore di «Non avevo capito niente» terrà un reading del suo inedito intitolato «Le diverse applicazioni del bon-ton». Un testo ironico e provocatorio. «Ho provato a mettere in risalto – racconta – quanta ipocrisia ci sia dietro allo spirito del politically correct. Nelle intenzioni di chi l'ha inventato, il politicamente corretto è una specie di farmaco linguistico a rilascio lento di contenuti progressisti attraverso la ripetizione forzata di parole caratterizzate da una ricercatezza al limite del sospetto d'ipocrisia». Un restyling di facciata che trasforma la parola «negro» in «nero», «handicappato» in «disabile» e a sua volta in «diversamente abile». Che comunque non ha sortito grandi effetti: «Non si può certo concludere – afferma De Silva - che i buoni propositi degli inventori del politically correct abbiano ottenuto questo gran successo a giudicare da come la gente, nei fatti, oggi si comporta qui da noi».

L'evento 2.0. Rai Educational sarà media partner della rassegna, con una grande novità per gli utenti di internet. Sarà infatti possibile seguire l'evento con le anticipazioni e la diretta streaming sul portale di Rai Letteratura e partecipare al dibattito con i protagonisti della rassegna sulla pagina Facebook dedicata. L'hashtag su Twitter è #conversazionicapri. Non si rinuncia però alle tradizioni: anche per l'edizione 2012 sarà pubblicata in un volume l'antologia che raccoglierà i testi inediti (in italiano e in inglesi) degli scrittori che sarà distribuita al pubblico.

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