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Questo articolo è stato pubblicato il 10 luglio 2012 alle ore 13:46.

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«C'è un rinascimento industriale alla nostra portata», ha detto lo scorso 4 giugno all'assemblea di Confindustria Firenze il neo presidente di viale dell'Astronomia, Giorgio Squinzi, sottolineando come sia venuto il momento di ripartire dall'economia reale «mettendo da parte il nostro individualismo». E di rinascimento «come metafora generativa per la riscossa di tutto il Paese» parla anche L'impresa del Talento, il volume mandato in libreria da Nomos Edizioni che - come recita il sottotitolo - indaga "I territori creativi delle aziende italiane".

Talento e creatività, due concetti che non sempre - direi incredibilmente - hanno piena cittadinanza in Italia. Eppure il serbatoio da cui attingere è stracolmo. Come dimostra, purtroppo, l'alto numero dei talenti costretti a lasciare il nostro paese in cerca di miglior fortuna all'estero. Giovani - ma non solo - che varcano la frontiera, fuggono da un sistema che non privilegia abbastanza il merito e le competenze, ma preferisce puntare su raccomandazioni e cooptazioni. «Scappano gli avvocati, i manager, i medici. Quelli che dovrebbero essere la nostra classe dirigente. Così l'Italia muore», scrive Sergio Nava nel suo libro La fuga dei talenti (San Paolo, 2009).

Arrestare questa fuga diventa l'imperativo categorico dell'Italia che non si arrende e che vuole ripartire. Come fare? Lo dicono chiaramente anche i risultati di questa ricerca: rafforzando il proprio carattere distintivo, puntando sull'export e su una visione espansiva anche partendo da dimensioni contenute, non chiudendosi su modelli di business timidi e imitativi che sacrificano l'innovazione sull'altare dei costi e dei prezzi. «La discriminante non è tra le aziende piccole e quelle grandi, ma tra le aziende aperte connesse vitali e quelle chiuse, statiche, impaurite», scrive Francesco Morace, che ha curato il volume assieme a Giovanni Lanzone e Linda Gobbi.

Che questa sia la ricetta giusta lo confermano le dieci storie raccontate nel libro, che rappresenta la continuazione del viaggio intrapreso nel 2010 con Il Talento dell'impresa. Dieci realtà imprenditoriali d'eccellenza del territorio italiano - di prima, seconda e terza generazione - alla guida di altrettante aziende "rinascimentali": Barbanera (editoria), Brosway (gioielli), Ermes Ponti (arredo), Foscarini (lampade per illuminazione), Icr-Itf (profumi), Irsap (radiatori), Marramiero (vini), Officina di Santa Maria Novella (profumo-farmaceutica), Robilant Associati (brand advisory), Stone Island (abbigliamento). Gli imprenditori raccontano la propria esperienza e le vicende aziendali, da un punto di vista personale ed unico.

Al centro delle riflessioni degli autori ci sono le potenzialità del "sistema Italia" in questo momento di crisi paradigmatica. Come sottolinea Lanzone, è di stringente attualità il poter ragionare su come uscire dalla crisi e riprendere in mano le sorti dell'economia reale: «Uscirne non significa ripercorrere le solite strade, ma inventare nuovi paradigmi, imparare nuove culture, applicare al modo di fare impresa la lezione della nostra storia. La bellezza prima di tutto: la bellezza del prodotto, quale che sia il suo uso, e la straordinaria passione che i nostri artigiani hanno sempre messo nel produrre oggetti quotidiani e sta all'origine di quella bellezza, una passione che in molte forme e modelli si è trasferita alle imprese».

Il senso della ricerca è di mostrare quel che il Paese ai suoi piani alti (istituzionali o finanziari) spesso dimostra di ignorare: la vitalità e la tenacia delle imprese italiane. Gli autori hanno voluto titolare questo secondo libro con un singolare capovolgimento di senso rispetto al primo (Il talento dell'Impresa) «per dire tutta la fatica, gli ostacoli e spesso le incomprensioni che circondano il fare impresa oggi in Italia, ma anche per raccontare casi straordinari di tenuta e di riuscita».

Imprese che hanno centinaia d'anni e imprese nate con il miracolo economico, ma che - tutte, indistintamente - fanno dell'eccellenza del prodotto e della passione per il lavoro la loro guida elettiva per raggiungere il mercato e parlare con voce limpida ai consumatori o ai clienti.
I racconti - che si concludono con "i 10 punti salienti" dell'esperienza di ciascuna impresa - sono corredati dal reportage fotografico realizzato ad hoc da Martino Lombezzi (Contrasto) che ritrae imprenditori, stabilimenti e maestranze all'opera.

L'impresa del talento
a cura di F. Morace, G. Lanzone e L. Gobbi
Nomos Edizioni, 2012

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