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Questo articolo è stato pubblicato il 20 luglio 2012 alle ore 10:47.

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Roberto Bolle in Le Jeune Homme et la Mort (foto Luciano Romano)Roberto Bolle in Le Jeune Homme et la Mort (foto Luciano Romano)

Ha la voce distesa e probabilmente, mentre parla, sorride. Roberto Bolle risponde all'intervista durante il suo viaggio verso la prossima tappa del tour estivo. Non sembra di essere al telefono con l'Étoile del Teatro alla Scala di Milano nonché unico ballerino italiano a esser stato nominato Principal Dancer dell'American Ballet Theatre di New York: sembra più di parlare con un amico, giusto il tempo di organizzare il prossimo caffè insieme. Eppure è proprio lui, quello degli arabesque geometrici e l'armonia innata, che si è esibito in mondovisione al Golden Jubilee della Regina Elisabetta a Buckingham Palace, che ha danzato al cospetto di Giovanni Paolo II sul sagrato di Piazza San Pietro, simbolo dell'arte italiana all'Expo Shanghai 2010, ambasciatore per l'Unicef e Young Global Leader del Fai.

C'è qualche altro obiettivo che vorresti raggiungere?
Più di così? La realtà ha già superato la fantasia e tutti i sogni che ho mai avuto. Sono stato fortunato: mi è bastato seguire la mia indole e continuare a studiare. Il resto è venuto da sé.

Hai sempre desiderato fare il ballerino?
Sì, sempre. Da piccolo, ho studiato danza a Vercelli e a undici anni mi sono trasferito a Milano, all'Accademia del Teatro alla Scala. Sono stati anni difficili, ma rifarei tutto quello che ho fatto.

Tu rappresenti la danza. E per te cos'è la danza?
La danza è bellezza, dinamicità, plasticità, forza fisica, leggerezza, espressività.

Hai dei rituali che segui fedelmente il giorno dello spettacolo?
Non ho un vero e proprio rituale. Sto molto attento all'alimentazione: mangio qualcosa di facilmente digeribile, ma nutriente. La mattina faccio le prove, il pomeriggio in genere mi riposo, poi ritorno in teatro due ore prima del balletto, faccio riscaldamento, ripenso alle ultime correzioni, poi passo dal trucco e infilo il costume di scena.

Correzione? Ho capito bene? Tu vieni corretto?
Certo. Non si finisce mai d'imparare: un conto è la percezione che abbiamo del nostro corpo e dei nostri movimenti, altro è quello che effettivamente mostriamo al pubblico e agli ‘addetti ai lavori', come i maestri o i coreografi.

E l'emozione c'è ancora?
C'era quando facevo il saggio di fine anno e c'è anche adesso. Ora c'è meno paura e più consapevolezza: ho calcato tanti palcoscenici, quindi ora possiedo quella sicurezza che si può avere solo dopo anni e anni di esperienza. Ma l'emozione c'è sempre: se la perdessi, il pubblico lo capirebbe e non avrebbe senso continuare a danzare.

Nel 2008 c'è stato il primo "Roberto Bolle and Friends" in luoghi mai raggiunti dalla danza, come il sagrato del Duomo di Milano e piazza Plebiscito a Napoli, dove sei stato seguito da un pubblico di migliaia di persone. Tra pochi giorni, il 23 luglio, il Gala avrà luogo nell'Arena di Verona.
Sono particolarmente emozionato all'idea di danzare in Arena. Quest'anno al mio fianco ci saranno ospiti d'eccezione, come Alina Cjocaru e Johan Kobborg, entrambi Principal Dancer del Royal Ballet di Londra, poi l' Étoile del Balletto Mariinsky-Kirov Alina Somova, Alexander Jones, Principal del Balletto di Stoccarda, Dinu Tamazlacaru al fianco di Maria Kochetkova per il passo a due di Tchaikovsky, ci saranno assoli, coreografie di moderna e contemporanea, in modo che anche i neofiti possano avvicinarsi alla danza e sperimentarne subito generi e possibilità.

In questo periodo, oltre al Gala, è in corso anche il tour estivo "Roberto Bolle in Trittico – Novecento" con coreografie di Balanchine, Kylián e Petit.
Quest'anno voglio segnare una rottura col passato: voglio appassionare più del solito, voglio far gioire il pubblico, ma anche regalare intense sensazioni a contrasto. Nel bene e nel male, voglio continuare a raccontare storie intense, fatte di amori, lotte, incomprensioni e giustizia, sotto forma di coreografia.
Roberto è giunto a destinazione, ringrazio e saluto. Appena metto giù, ho come l'impressione che tutto sia diventato possibile. In fondo, ci voleva lui per far tornare la danza classica all'Arena di Verona dopo 19 anni di assenza, ci voleva lui per fare il sold out al botteghino e chissà cos'altro succederà quando si spegneranno le luci sugli spalti, per lasciar spazio alle stelle su nel cielo veronese.

- Gala Arena di Verona "Roberto Bolle and Friends" – 23 luglio 2012

- Roberto Bolle in Trittico Novecento
In scena il 20 luglio alle Terme di Caracalla (Roma), il 26 luglio allo
Per informazioni:
www.robertobolle.com

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