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Questo articolo è stato pubblicato il 24 luglio 2012 alle ore 19:44.

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«Una mostra è il dialogo fra un'immagine e lo spazio che la ospita». L'affermazione del fotografo Ferdinando Scianna si dimostra quanto mai appropriata, soprattutto in rapporto al contesto della Certosa di San Giacomo a Capri le cui stanze del Priore ospitano fino al 10 settembre "Mare Nostrum", mostra organizzata dalla Fondazione Capri per la Fotografia giunta alla IV edizione. Il filo conduttore di quest'anno si ispira al Mediterraneo raccontato da Predrag Matvejevič nel suo breviario e si divide in due sezioni affidate allo stesso fotografo siciliano e ad Irene Kung.

La sezione realizzata da Irene Kung intitolata "Sognando Capri" è un omaggio alla dimensione rarefatta dell'isola. Le fotografie dell'artista svizzera sono prive di ogni elemento naturalistico, nelle quali se possibile viene sottratta anche l'aria; ne emergono figure immerse in un mondo fluttuante. I monumenti come la Certosa di San Giacomo, la ritrovata Via Krupp (un tempo tappa obbligata del Grand Tour), qui prende le sembianze di un formicaio; tutte le figure appaiono "sconcertanti" nella loro totalità spogliata da ogni contesto umano, come La Madonna del Soccorso. Le foto in bianco e nero e di grandi dimensioni, vengono definite metafisiche: su come si possa rendere un effetto così catartico la fotografa risponde «è una questione di luce, scatto generalmente un momento prima del buio perché in quell'attimo c'è una maggiore capacità di concentrarsi sui luoghi. Le mie foto hanno la sensazione di appartenere a dei mondi sospesi perché mi piace la dimensione del sogno che ho trovato appieno a Capri». Il lavoro di post produzione diventa minuzioso e non sorprende visto che Irene Kung nasce come pittrice e si avvicina alla fotografia nell'era del digitale. La luce nelle sue foto potrebbe apparire fredda, addirittura algida, in realtà è l'opposto. Spiega Denis Curti, curatore della mostra: «la fotografia di Irene e quel che racconta, parte da un preciso dato tecnico; la sua è una fotografia che si sviluppa e cresce, parte da soggetti apparentemente semplici che diventano complicati nell'esecuzione finale».

Scianna ha fatto un viaggio nella sua produzione storica trasformandola in analogica per raccontare un viaggio nel tempo dedicato interamente al Mediterraneo. Scianna ha stampato nel suo studio su una carta molto preziosa utilizzando dei plotter. Le sue foto della sezione "Da un'isola all'altra" ripercorrono il suo universo artistico attraverso alcuni lavori ripresi dal suo archivio che si vanno a sovrapporre alle immagini realizzate per questi spazi. Figure di esseri umani e non, che in tempi ed in modi diversi si confondono col territorio. Personaggi che sono il territorio. Ci si accorge di guardare le foto di Scianna con lo stesso stupore col quale ci si accosta alle opere di Hemingway: sublimare un'arte, a volte, è solo questione di inclinazione.

Festival di fotografia a Capri IV edizione
7 luglio-10 settembre 2012
Ingresso libero da martedì a domenica dalle 10 alle 14 e dalle 17 alle 20
www.fondazionecapri.org

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