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Questo articolo è stato pubblicato il 28 luglio 2012 alle ore 12:00.

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I Beach Boys (Epa)I Beach Boys (Epa)

Cinquant'anni e sentirli tutti. Sono molte le band storiche che festeggiano il mezzo secolo di musica. Se i Beatles vengono celebrati nella cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Londra e i Rolling Stones stanno preparando il loro tour celebrativo, che potrebbe essere anche conclusivo, i Beach Boys sono in versione live sulla cresta dell'onda. I maestri del surf, una condizione sonora oltre che mentale, ieri sera si sono esibiti per circa due ore e venti sul palco elevato sulla sabbia del Galoppatoio di Milano. Un palco davvero gremito: complessivamente erano in quattordici elementi compresi Brian Wilson, Al Jardine, Mike Love, Bruce Johnston e David Marks riuniti per la prima volta dopo decenni in occasione della celebrazione e della promozione del nuovo album "That's why God Made The Radio". Più che musica vintage è meglio dire che ormai è musica fuori dal tempo consegnata a un canone sonoro intramontabile.

A questo ideale Pantheon appartiene l'immagine di un mondo fantastico fatto di spiagge e sogni, il mito di una California che, per molti, è ancora la "terra promessa". Ieri sera nel pubblico ondeggiante spiccavano le tavole da surf in omaggio alla ritrovata "old wave" in formazione più o meno originaria, visto che Dennis e Carl Wilson non ci sono più da tempo. Intatto è il fascino delle armonizzazioni vocali quell'inconfondibile sonorità che l'attuale band è in grado di riprodurre dal vivo senza sfigurare col disco. A dispetto della flemma, assai statici sul palco apparentemente privi di energia, quando invece aprono bocca ti meravigli che la storia del pop possa entrarti nelle orecchie così facilmente e cacciare via, almeno per una sera, le inquietudini della crisi economica.

Le "California Girls" o "Fun Fun Fun" spiegano bene la filosofia di vita di un'età dell'oro lontana e radicata in un tempo quando si respirava un'aria di divertimento puro che ieri sera la band capitanata da Brian Wilson ha saputo far vibrare di gioia e spensieratezza autentica. Hanno tenuto alta la "vibra" del pubblico con le loro "Good Vibrations" in un concerto fatto di una scaletta di una sessantina di brani che data l'età media, il più giovane dei cinque ha 63 anni, e visto il fiasco parigino di Madonna, andata via tra i fischi dopo appena nove brani, è davvero una bella performance.

Certo il pubblico ha stentato a scaldarsi a causa dell'ordine di esecuzione previsto dalla scaletta: se avessero anticipato qualche loro hit come "Barbara Ann" e "Surfin' USA" e tralasciato qualche cover o brano dell'ultimo album il ritmo e l'intensità del set sarebbe stata più tirata senza cali di esecuzione. Ma poco importa quel che conta è il risultato complessivo: la spensieratezza giovanile l'ha fatta da padrona almeno per una sera.

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