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Questo articolo è stato pubblicato il 30 luglio 2012 alle ore 16:02.

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Magic Mike di Steven SoderberghMagic Mike di Steven Soderbergh

«Il Festival di Locarno ha sempre offerto, sin dai suoi albori, l'immagine di una manifestazione cinefila, curiosa e audace, attenta alle nuove correnti estetiche, ai flussi geografici, alla comparsa di giovani artisti, spesso un luogo in cui esplorare e precorrere i tempi»: con queste parole Olivier Père, dal 2010 direttore artistico del Festival di Locarno, ha presentato l'edizione 2012, sottolineando come il desiderio degli organizzatori sia quello di mantenere costanti i principi che hanno sempre distinto la kermesse svizzera nel corso dei suoi 65 anni di storia.

Obiettivo della manifestazione, in programma dall'1 all'11 agosto, sarà riconfermare il successo ottenuto nelle scorse edizioni, alternando film indipendenti di registi giovani o poco conosciuti a pellicole firmate da alcuni tra i nomi più importanti del panorama cinematografico contemporaneo.

Come da tradizione, la sezione più importante della rassegna sarà il Concorso internazionale, che propone quest'anno 19 lungometraggi, di cui 13 in anteprima mondiale, pronti a essere valutati dalla giuria capitanata dal regista thailandese Apichatpong Weerasethakul.
A rappresentare l'Italia nella corsa al Pardo d'Oro sarà «Padroni di casa», opera seconda del livornese Edoardo Gabbriellini (dopo «B.B. e il cormorano» del 2003) con protagonista Gianni Morandi nei panni di un popolare cantante, ormai ritiratosi dalle scene, che vive in un piccolo centro dell'appennino tosco-emiliano. Al suo fianco, Elio Germano, Valerio Mastandrea e Valeria Bruni Tedeschi.

Sezione altrettanto significativa è quella della Piazza Grande, il luogo emblematico del Festival, la cui selezione presenta i titoli più attesi dell'intera manifestazione. Il film d'apertura sarà «The Sweeney» di Nick Love, nei giorni successivi verranno proiettati «Magic Mike» di Steven Soderbergh, «Ruby Sparks» della coppia Jonathan Dayton-Valerie Faris (nota per il toccante «Little Miss Sunshine» del 2006) e «No» del cileno Pablo Larraín, reduce dalla vittoria alla Quinzaine des Rélisateurs all'ultimo Festival di Cannes.

Tra le nuove proposte di questa edizione svetta «Histoire(s) du cinéma», una selezione di documentari sulla storia del cinema e i suoi protagonisti: tra i titoli troviamo in prima fila «Gazzara» di Joseph Rezwin, una conversazione a tu per tu con l'attore Ben Gazzara, scomparso lo scorso febbraio, nel tentativo di ripercorrere la sua intensa carriera.
All'interno del lungo elenco dei Premi Speciali, ci saranno omaggi al regista Leos Carax e all'attrice Charlotte Rampling, mentre l'hongkonghese Johnnie To verrà onorato del Pardo alla Carriera.

Infine, la retrospettiva principale sarà dedicata al grande regista viennese Otto Preminger, del quale verranno proiettati tutti i film nelle migliori versioni disponibili: dall'esordio austriaco «Il grande amore» del 1931 a capolavori hollywoodiani come «Vertigine» del 1943 e «Anatomia di un omicidio» del 1959. La serata da segnare sull'agenda per tutti i cinefili è però quella di venerdì 10 agosto, quando il pubblico di Locarno potrà ri-ammirare, nella magica cornice di Piazza Grande, «Bonjour tristesse», celebre opera diretta da Preminger nel 1958 con protagonista Jean Seberg, unanimemente riconosciuta come la pellicola anticipatrice di quella Nouvelle Vague francese che avrebbe visto la luce soltanto un anno più tardi.

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