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Questo articolo è stato pubblicato il 07 agosto 2012 alle ore 13:08.

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Nella foto Katy Perry e Snoop Dog all'MTV Movie Awards Show 2010 (AP Photo)Nella foto Katy Perry e Snoop Dog all'MTV Movie Awards Show 2010 (AP Photo)

La «Balada» carioca di Gustavo Lima con il suo martellante «tché tcherere tché» ha fatto poltiglia dei vostri neuroni? Avreste voglia di finire sul girarrosto «Il pulcino pio» pur di non sentirne più il verso querulo? Persino il raffinato vocino del belga Gotye, che a giugno scorso vi intrigava con le suggestioni world di «Somebody that I used to know», vi ha ormai stancato? Portate pazienza: è la dura legge del tormentone estivo. Tra le pochissime leggi certe e condivise dell’emisfero boreale, da più di cinquant’anni a questa parte. Non c’è estate senza canzoncina (o canzoncine) a salutarla. Pezzi belli freschi da consumare in fretta, prima che vi si sciolgano in mano lasciandovi le dita impasticciate come un gelato al melon.

E se meditate di evadere dal villaggio vacanze nel quale vi sottopongono all’ascolto forzato del fischietto di «Whistle» per cercare asilo politico alla pensione Pace, sappiate che state perdendo tempo: ci sono ottime probabilità che le note del basettonato Flo Rida vi raggiungano anche là. Perché l’estate è la stagione preferita da discografici e pubblici esercizi. Per dischi venduti e monetine infilate nei juke box tanti anni fa, per brani scaricati dal web e balli di gruppo acchiappa-clientela oggi.

Ma è possibile stilare una classifica dei tormentoni estivi che hanno mosso più quattrini dall’invenzione dell’amato/odiato filone musicale a oggi? Oltreoceano qualcuno l’ha fatto. Ci ha pensato Billboard, storica rivista specialistica che ha inventato l’hit parade. Il gioco è consistito  nell’assegnare, secondo una complessa metodologia statistica, un punteggio a ciascun brano in base alle settimane di permanenza nelle charts e alle relative posizioni. Ne è uscita fuori una curiosa Top 30 che mette insieme il meglio e il peggio delle produzioni musicali da ombrellone.

Incredibile ma vero: in prima posizione c’è la danzereccia «California Gurls» frutto del matrimonio artistico (?) datato 2010 tra la pop starlette Katy Perry e il rapper Snoop Dogg. Un pezzo plasticoso e easylistening capace di restare in classifica per un anno. Di tutt’altra risma la seconda classificata: «Summer in the City», tormentone beat dei Lovin’ Spoonful (siamo nel ’66) che celebra l’estate di chi resta in città con una strofa drammatica e un ritornello che riaccende la speranza. Roba da intenditori, se consideriamo che Alex Kapranos dei Franz Ferdinand la cita tra le sue preferite. Terza piazza all’immortale «Wipe out» dei Surfaris, apostoli del surf immortalati nel loro anno di grazia 1962. Ancora anni Sessanta in quarta e quinta posizione: prima Bryan Hyland alle prese con «Itsy bitsy teenie» (1960), poi il duo Jan & Dean con «Surf City» (1963). Richard Marx e le sue zuccherose «Endless summer nights» datate 1988 presidiano la sesta posizione mentre alla settima troviamo Dj Jazzy Jeff & The Fresh Prince con una «Summertime» rap che non ha nulla a che vedere con «Porgy and Bess».

Strapotere Beach Boys. Un discorso a parte lo meritano i Beach Boys, specialisti del genere freschi di cinquantennale festeggiato con un tour che, nelle scorse settimane, li ha portati anche in Italia. Nella Top 30 delle Best Summer Songs di Billboard figurano per la prima volta all’ottava posizione con la famosa «Surfin’ Usa» nata da uno scippo a Chuck Berry ma, a conti fatti, risultano gli artisti più presenti in questa particolarissima classifica con addirittura cinque piazzamenti. «California Girls» è sedicesima, la ballad «Surfer Girl» ventitreesima, la cover di «Wipe out» condivisa con i rapper Fat Boys ventottesima mentre a chiudere la lista, in trentesima posizione, c’è l’immortale «Surfin’ Safari». Se Billboard avesse stilato la classifica per artista piuttosto che per brano, non ci sarebbe stata partita dato lo strapotere dei profeti della surf music nel filone in questione.

E ci scappa pure Alice Cooper. Tornando alle posizioni di vertice, noni sono Sly and the Family Stone con il funk di «Hot Fun in the Summertime» mentre è decima l’accoppiata John Travolta-Oliva Newton John con la conosciutissima «Summer Nights», direttamente dalla colonna sonora del musical «Grease». La classifica ospita poi delle autentiche sorprese come il pop jazzato dei Chicago («Saturday in the Park» è diciottesima), la buonanima di Nat King Cole ventesimo con «Those lazy-hazy days of Summer» e addirittura il nichilismo glam di Alice Cooper, ventunesimo con «School’s out». Nemmeno un po’ d’Italia nella Top 30. Ma si sa che il Bel Paese per le major discografiche è considerato un «local market» incapace di esportare. Anche quando si tratta di tormentoni estivi.

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