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Questo articolo è stato pubblicato il 14 agosto 2012 alle ore 14:35.

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Cosa resterà delle produzioni musicali da ombrellone dell'estate 2012? Ascolti in fila i dieci brani più scaricati in Italia, Stati Uniti e Gran Bretagna e ci metti poco a darti una risposta: poco, molto poco. Fatta eccezione per qualche trovata interessante che meriterebbe di diventare oggetto di studio. Più nei corsi universitari di marketing applicato ai consumi musicali che al conservatorio.

I tormentoni escogitati quest'anno per salutare il solleone suonano quasi sempre come formidabili detonatori di balli di gruppo da villaggio turistico. E basta, perché potete star certi che – a riascoltarli verso ottobre – faranno l'effetto della panna acida sul gelato ai frutti di bosco: vi rimprovererete di non aver guardato in tempo la data di scadenza.

In Italia furoreggia il genere della balada brasileira, adattabilissima al format villaggio vacanze. L'apripista più di un anno fa fu Miguel Telò, complice il video amatoriale in cui i giocatori brasiliani del Milan, inforcando costosissime cuffie, la cantavano/mimavano nel corso di un viaggio in Frecciarossa. Non c'è allora da stupirsi se in cima all'italica top ten da ormai dodici settimane c'è un certo Gusttavo Lima con il suo particolarissimo approccio al genere Balada imbottito di martellanti «Tché tchereré tché». Un bel ragazzino che sembra uscito da un talent di Maria De Filippi, un motivetto orecchiabile, la suggestione latina di un riff di fisarmonica e il gioco è fatto. A pensarci bene pure il fenomeno «Lambada» che i Kaoma lanciarono poco più di vent'anni fa funzionava così. Il brano macina download eccome ma solo qui da noi e nella madrepatria sudamericana, perché a giudicare dalle charts di Usa e Uk il signor Lima è un perfetto sconosciuto sui mercati che contano.

La seconda piazza della nostra top ten estiva è invece in linea con i gusti di Washington e Londra: furoreggia il tormentone Call me maybe della morbida cantautrice canadese Carly Rae Jepsen con quel sample d'archi che non si schioda più dal cervello. Un brano in testa alla Top 100 di Billboard e quindicesimo nella classifica di Bbc Radio 1. Della serie: una volta tanto non siamo gli unici fessacchiotti a questo mondo. Poteva invece funzionare soltanto in Italia il pezzo che in questo momento è terzo nelle charts della Fimi. E qui la definizione di tormentone estivo calza proprio a pennello: come altrimenti definire Il pulcino Pio? Tutta farina del sacco della new media agency Medita che ha escogitato la canzoncina sui versi degli animali (format fortunatissimo dai tempi della «Vecchia fattoria»), l'ha affidata a un effettatissimo vocino modello Alvin and the Chipmunks, le ha abbinato un video dalla computer graphic essenziale e ha promosso il tutto attraverso una campagna di marketing virale in partnership con Radio Globo. Risultato: nessuno, da tre mesi a questa parte, è riuscito più a liberarsi del saltellante pennuto giallo.

Parecchie soddisfazioni commerciali se le sta togliendo il basettonato rapper Flo Rida: la sua hit estiva Whistle, con tanto di fischiettata acchiappa-pubblico, è quarta in Italia, terza negli States, decima in Inghilterra. Qui da noi tiene ancora banco «Endless Summer», colonna sonora di Euro 2012 firmata Oceana (quinta nella top ten), ma è in rapida ascesa anche il tormentone rap di calcio videogiocato Pes, frutto della partnership tra Club Dogo e Giuliano Palma. Nei posti caldi della nostra hit parade non c'è invece più traccia delle suggestioni world di Somebody that I used to know del belga Gotye, ancora in lizza nelle charts di Billboard con una sesta posizione. Un peccato: tra i tanti pezzettini easy-listening da archiviare in fretta, è uno dei migliori prodotti da consumo che si siano ascoltate in quest'estate 2012. Ma quante volte da cinquant'anni a questa parte, in materia di tormentoni estivi, avrà vinto la qualità? Fortuna che, come diceva il buon Edoardo Bennato, l'estate «passa in fretta».

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