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Questo articolo è stato pubblicato il 18 agosto 2012 alle ore 11:41.

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Immaginate un mega-concerto organizzato in una pubblica piazza, un evento capace di attrarre più di centomila persone. Con una particolarità: gli spettatori in questione appartengono ad almeno tre differenti generazioni. Possibile?

In Puglia pare proprio di sì: vedi alla voce «La Notte della Taranta», kermesse di musica popolare salentina che da ormai quindici anni attrae pubblico da tutta Europa e fa ballare genitori, figli e nipoti nel solco di una tradizione che si lascia contaminare da «suoni nuovi» provenienti da tutto il mondo. Il cartellone d'eventi inaugurato lo scorso 7 agosto proseguirà sino a mercoledì 22 ma la serata più attesa, come da formula collaudata, è quella di sabato 25 agosto, quando nel piazzale dell'ex convento dei padri agostiniani di Melpignano si terrà il cosiddetto «Concertone» finale (in tv per Cielo e alla radio per Radio3 Rai), diretto da un maestro concertatore d'eccezione: quest'anno tocca al compositore bosniaco Goran Bregović, leader della Wedding & Funeral Band, il profeta dell'«unza-unza» noto al grande pubblico soprattutto per aver messo in musica i capolavori cinematografici di Emir Kusturica.

Dalla Puglia ai Balcani
Un filo rosso unirà insomma le due sponde dell'Adriatico. Anche nei live act successivi affidati a Tonči Huljić & Madre Badessa Band e Nenad Mladenovic Orchestra. Huljić è tra i più popolari musicisti della Croazia, uno dei primi a introdurre elementi di musica folk proveniente dalle tradizioni delle realtà nate dalla dissoluzione della Jugoslavia. Con Madre Badessa Band, progetto nato nel 2011 proprio grazie al supporto di Bregović, Huljić si è aggiudicato il Festival pop Dora. Dal Festival di Guča, da quello che da oltre mezzo secolo è il santuario della tromba e dei trumpecari, in Serbia, arriva invece Nenad Mladenovic Orchestra, la storica orchestra dei rom, tra i vincitori dell'edizione 2010.

Dai ritmi dell'alto Adriatico alle viscere della tradizione popolare Nord italiana. Il 25 agosto si esibirà infatti anche lo storico Coro delle Mondine di Novi, gruppo nato nei primi anni Settanta e costituito per buona parte da donne emiliane cresciute nel Piemonte delle risaie. A loro, quasi tutte ultraottantenni, si affiancano oggi le figlie e le nipoti, voci nuove per canti che hanno segnato un'epoca. L'Ensemble diretto da Bregović, poi, incrocerà l'esperienza lunga settant'anni della Banda Musicale di Racale. Fondata da Sebastiano Manni, alla sua guida c'è ora il maestro Grazia Donateo, la terza donna a dirigerla nel giro di nove anni e uno dei nomi più conosciuti del panorama bandistico regionale, in grado di rendere quella di Racale una delle bande rivelazione della Puglia.

La crisi non abita qui
Il bello è che, proprio mentre nel Belpaese il comparto turistico soffre a causa della grande recessione e del conseguente crollo dei consumi, l'evento clou dell'estate salentina continua ad attrarre pubblico. L'anno scorso gli spettatori del Concertone furono centomila, le previsioni di quest'anno fanno riferimento a cifre addirittura superiori. Le ricadute della kermesse musicale sull'economia locale sono più che provate: uno studio dell'Università Bocconi sulle cinque edizioni che si sono svolte dal 2007 al 2011 ha dimostrato come, a fronte di un investimento organizzativo complessivo da 3,8 milioni, il tessuto produttivo del territorio ha ottenuto introiti per 12 milioni. Ossia il 270% della cifra investita.

L'investimento è pubblico: a organizzare la kermesse è la Fondazione composta da regione Puglia, provincia di Lecce, Unione dei comuni della Grecìa Salentina e Istituto "Diego Carpitella". «Il successo della Notte della Taranta – commenta Sergio Blasi, consigliere della Fondazione che la organizza – testimonia quanto l'intervento pubblico in campo culturale possa trasformarsi in un volano per l'economia del territorio». L'organizzazione, com'era inevitabile, è stata messa negli ultimi anni a dura prova dal taglio dei trasferimenti agli enti locali, «non per questo – continua Blasi – abbiamo rinunciato a organizzare una kermesse di altissimo profilo, con ospiti di richiamo internazionale. Non conta quanto si spende, piuttosto la famosa qualità della spesa». A favore della quale renderanno testimonianza i centomila spettatori del Concertone finale.

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