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Questo articolo è stato pubblicato il 28 agosto 2012 alle ore 16:30.

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Biennale Architettura 2012Biennale Architettura 2012

"Il "Common Ground", il terreno comune tra la professione dell'architetto e la società è alla base della mia teoria. Siamo troppo lontani dalla realtà e abbiamo confuso il nostro ruolo. A me interessa l'architettura che "serve", e questa Biennale deve fare proprio questo: collegare architettura e società ». Il direttore della 13. Mostra Internazionale di Architettura David Chipperfield ha ricordato anche durante la vernice per la stampa il ruolo che questa 13° Mostra internazionale dell'Architettura deve avere. Spetterà poi al pubblico designarne o meno il successo, a partire dal 29 agosto, quando si apriranno i cancelli dell'Arsenale di Venezia e quelli dei Giardini di Castello, per richiudersi il 25 novembre 2012.
Ma se la mostra alle Corderie catturerà senz'altro l'attenzione dei più, vi proponiamo un itinerario attraverso alcune delle 55 partecipazioni nazionali, tra gli storici padiglioni dei Giardini.

Partiamo dal Giappone: "Architecture. Possible here?"
"Vivere implica il rapporto tra uomini, tra uomini e cose, tra uomini e luoghi (…) Qui si trova la chiave per superare il solipsismo dell'epoca moderna". In queste poche parole di Toyo Ito è riassunto tutto il senso profondo di quel "Common Ground", quel terreno comune, che aleggia ovunque sotto gli alberi dei Giardini della Biennale.
L'architetto giapponese, subito dopo lo spaventoso tsunami del marzo 2011, si è offerto di trovare soluzioni abitative per coloro che avevano perso la casa. È nato così il progetto "Home-for-All". Il padiglione è un colpo al cuore, colpisce e commuove: è possibile l'architettura in questo luogo devastato? Ci si aggira tra modellini di case fatte di quasi di nulla, mentre scorrono su piccoli schermi le foto dei luoghi cancellati dall'onda anomala. Ovunque, tronchi d'albero arrivati appositamente a Venezia, via mare, dalla città di Rikuzentakata, dove si sta costruendo la prima "città per tutti".

È come assistere ad una nuova nascita. Il progetto è raccontato passo dopo passo: architetti e cittadini si sono incontrati, hanno discusso e confrontato le loro idee sulla ricostruzione e hanno dato vita ad un processo creativo collettivo che ha superato l'individualismo professionale. Sono nate così le "Home-for-All", case-palafitte costruite utilizzando proprio quell'enorme massa di tronchi d'albero abbattuti dallo tsunami o compromessi comunque dalla salsedine, che sono diventati gli assi portanti delle nuove costruzioni.
Dialogo e confronto tra chi costruisce e chi abita: ci credono anche gli studi di architetti francesi che nel padiglione nazionale hanno presentano una serie di possibili soluzioni per il problema delle periferie urbane. E anche la Gracia, che combatte ogni giorno contro il collasso economico, ha mostrato una enorme capacità di reazione con una schiera di giovani architetti che hanno dato vita a "Made in Athens". L'architettura in tempo di crisi è stata terreno fertile per ridisegnare una struttura urbana e sociale per Atene, capitale complessa e contraddittoria. Il lavoro collettivo svolto su alcune aree pubbliche cittadine e sulla rielaborazione dell'idea di "condominio" fa prospettare un futuro migliore, al di là della retorica.

Altro nucleo portante: trovare poi soluzioni condivise per lo sfruttamento del territorio e le risorse energetiche. Sulla facciata del padiglione tedesco si legge a lettere cubilati "Reduce, reuse, recycle". All'interno sono esposte alcune gigantografie con esempi di riutilizzo del patrimonio edilizio esistente. Il percorso espositivo è creato con vecchie passerelle per l'acqua alta: per ottimizzare le risorse, appunto.
E c'è un'atmosfera rarefatta attorno al Padiglione della Russia, stile "2001. Odissea nello spazio". Armati di un tablet che vi verrà gentilmente offerto all'entrata, vi troverete alle prese con le più innovative e sofisticate tecnologie e dovrete cercare di catturare gli innumerevoli codici QR luminosi disseminati sulle pareti interne, pavimento e cupola semicircolare del padiglione. Se riuscirete nell'impresa potrete scoprire attraverso video, foto e rendering l'ambizioso progetto della i-city di Skolkovo, futura città dell'Innovazione che verrà creata in Russia, con la partecipazione di architetti da tutto il mondo (compresi lo studio Chipperfield, Herzog & de Meuron e Stefano Boeri). Al pianterreno del Padiglione invece – giocando sul contrasto tra passato e futuro – attraverso centinaia di piccole lenti di ingrandimento si possono guardare foto d'epoca che riassumono la storia delle 60 "secret country" sorte in Russia durante la guerra fredda come siti per la ricerca isolati dal resto della società.

Biennale Architettura 2012 - Common ground
Venezia - Arsenale, Giardini e sedi varie
Dal 29 agosto al 25 novembre 2012
Orario 10.00 – 18.00; chiuso il lunedì
www.labiennale.org

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