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Questo articolo è stato pubblicato il 02 settembre 2012 alle ore 08:18.
Le dimostrazioni abbondano. Eugène de Budé, segretario del Bureau international d'information contre la littérature immorale di Ginevra, nel suo Du danger des mauvaises lectures (1883) racconta storie tremende sui pericoli della lettura. C'è quella dell'onesto lavoratore che per sua sfortuna ha scoperto il gusto della lettura. Divorato dalla nuova passione, passa sempre più ore a leggere di notte, è troppo stanco per lavorare, arriva spesso in ritardo e viene licenziato. Il suo matrimonio va a rotoli, la moglie muore di crepacuore. Lui sprofonda nell'alcolismo, i figli finiscono all'orfanotrofio. Se solo non avesse letto quei romanzi così avvincenti!
E poi c'è la storia di una giovane cameriera, timorata di dio, dal contegno irreprensibile, arrivata fresca fresca dalla campagna. Un bel giorno, colta da attacco epilettico, la ragazza sviene. I padroni la portano nella sua stanza e scoprono con orrore un romanzo fra le sue cose. Solo l'emozione suscitata da quei libri aveva potuto scatenare le convulsioni alla poveretta!
Se solo avessero potuto giocare al videogioco Grand Theft Auto, uno dei grandi contributi inglesi alla cultura globale...
(Traduzione di Francesca Novajra)
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