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Questo articolo è stato pubblicato il 04 settembre 2012 alle ore 17:10.

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Regina o Cenerentola, prima della classe o ultima? Anche tra le monete, lo avete capito dall'articolo a fianco, esistono differenze e classifiche, che non sempre coincidono con il loro valore o con l'economia del Paese che rappresentano. Diciamo che per il Vietnam, valuta povera, e per il Kuwait, valuta ricca, la fotografia dei Paesi coincide, a larghi tratti, in termine di reddito pro-capite, con il valore delle loro monete. Perché abbiamo scelto questi due Paesi? Perché le loro valute rappresentano, l'una la regina, l'altra la cenerentola delle monete. Ma il rapporto fra ricchezze e valute rientra nel mistero, svelato dall'articolo a fianco, sul valore e sull'uso delle monete.

Noi cerchiamo di guardare alla realtà dei due Paesi, un po' dal buco della serratura con un occhio alle loro peculiarità e differenze. Sono due Paesi asiatici, ma l'uno di etnia araba con un nome che significa fortezza, e l'altro di etnia Kinh con un nome che significa popolo del sud. Tradizioni diverse che attingono alla filosofia araba e a quella cinese, Allah e Buddha, emirato costituzionale e repubblica socialista a partito unico, agricoltura e petrolio: nulla di più differente, ma tutti due hanno un campionato di calcio che attira i tifosi, li appassiona e li ha visti vincitori della Coppa delle Nazioni Asiatiche e dell'Asean.

Un Paese, il Kuwait, che non ha risorse di acqua naturale in tutto il suo, piccolo, territorio; un altro, il Vietnam, che si deve difendere da periodiche invasioni delle acque sovrabbondanti dei suoi fiumi. Uno con poco meno di tre milioni di abitanti e uno con quasi novanta milioni, soprattutto uno ricchissimo e uno povero; ma tutti e due segnalati per la violazione sistematica dei diritti umani, evidente e nota nel Vietnam, nascosta nel Kuwait, ma presente sistematicamente nei riguardi degli immigrati. Entrambi hanno un alto tasso di alfabetizzazione, un ben radicato sistema scolastico, una popolazione dall'età media di ventotto anni, ma un sistema economico totalmente differente.

Abbandonata la pesca delle perle, una volta alla base della sua economia, il Kuwait oggi estrae petrolio, lo raffina e lo vende al mondo, assetato di energia.

Il Vietnam, fedele alla sua origine di popolo nato dal Dragone Signore delle acque, impiega nell'agricoltura il 50,2% della forza lavoro e, campione della biodiversità, conserva nella National Gene Bank, 12.300 semi di 115 rare e diverse specie. Entrambi trovano nella terra e nel mare la loro ricchezza. Eppure ancora una volta c'è una sostanziale differenza. La fierezza della cultura beduina ritma la sua vita al suono di tamburi e strumenti a corda, e produce un'architettura lineare con ampi spazi per la vita in comune. Nel Vietnam troviamo invece la poesia di mille colori e suoni, e un'architettura basata sulla morbidezza delle forme rotonde, alla ricerca dell'armonia con la natura.

Chissà che il Kuwait - moneta "regina" - possa un giorno tornare a tuffarsi nel suo mare ricordandosi delle perle, meraviglioso tesoro sepolto, luminoso e pulito, anche se meno profittevole del vischioso petrolio. Chissà che il dong - "moneta cenerentola" - possa diventare, se non regina, almeno principessa, ora che si è legata, senza possibilità di divorzio, all'economia di mercato.

denpasar@tin.it

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