Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 07 settembre 2012 alle ore 19:25.

My24
Francesca Comencini, Giulia Valentini, Filippo ScicchitanoFrancesca Comencini, Giulia Valentini, Filippo Scicchitano

Due facce pulite attraversano lo schermo: sono quelle di Gina (Giulia Valentini) e Marco (Filippo Scicchitano, già fantastico interprete di "Scialla") in "Un giorno speciale" di Francesca Comencini, in concorso alla 69esima Mostra del cinema di Venezia. Gina, borgatara romana, si prepara a un incontro che può spianarle la carriera in televisione: per questo la madre, che sembra poco più grande di lei, si premura che sia riposata, le stende lo smalto sulle unghie, fa chiamare un parrucchiere d'eccezione per acconciarla.

La madre le ha comprato un vestito che niente lascia all'immaginazione, strati cortissimi di voille coprono a malapena il corpo secco, taglia 38, come avrà modo di dire più volte, tacchi altissimi, orecchini pendenti per un insieme di pessimo gusto.
Marco, invece, vestito con un abito scuro e la cravatta, i capelli tagliati come un bravo ragazzo, viene a prendere Gina con un macchinone blu: è il suo primo giorno di lavoro come autista e ha il compito di portare la ragazza da un deputato. E' felice Marco: è il primo giorno di un lavoro agognatissimo, avuto grazie la raccomandazione di un prete, cui sua madre ha rammendato gli abiti gratuitamente per anni. Marco annusa Gina, si svela borgataro come lei, fa domande, alcune inopportune. Lei è tutta arricciata in un umor nero che assomiglia molto alla paura, risponde laconica, seccata, infastidita.

Ce n'è tanta di strada per arrivare dalla casa di Gina fino in centro e la macchina da presa di Francesca Comencini registra bene lo iato di distanza, che è anche sociale ed economico, tra i casermoni nel nulla e la capitale. In mezzo ci passano anche le capre – una strada che si chiama "via mejo de niente" racconterà più tardi la regista – e tante tangenziali, stradone, sopraelevate, sottopassi.

All'imbocco del centro arriva una telefonata dalla segretaria del deputato: l'onorevole ha da fare, riceverà Gina più tardi, nel frattempo hanno a diposizione l'auto e un pasto pagato a un ristorante di grido. Gina di getto chiede di tornare a casa lasciando sbigottito Marco, cui non pare vero di avere tanta fortuna, ma abbozza. Gina però fa sbagliare strada a Marco e i due, uniti da un momento di debolezza di lei, cominciano ad avvicinarsi. Lei in auto si siederà non più dietro come cliente, ma accanto a lui. Passeranno un pomeriggio scambiandosi emozioni: lui la porta al bowling, lei negli anfratti vietati di Roma antica, mangiano da complici, rubano un vestito per sprezzo della ricchezza, si scambiano baci per scherzo e poi tenerezze sincere.

La giornata sembra non finire mai quando nell'apice dell'allegria e dell'intimità arriva la telefonata del deputato e la vita dei due ragazzi cambia di segno.
Le somiglianze tra il deputato che usa il suo ufficio come una garconniere e la cronaca che ha riguardato le feste a palazzo Grazioli sono molte. "Ma quello non è palazzo Grazioli e ho voluto che l'onorevole non fosse un anziano satiro, bensì un quarantenne palestrato, a dimostrare che il degrado dei costumi riguarda anche i più giovani", ha raccontato la regista in un incontro con la stampa. "Sono rimasta molto colpita dalla vicenda di Noemi Letizia, che ha la stessa età di mia figlia. Mi sono fatta molte domande sul rapporto tra Noemi e la madre: c'è uno spostamento della soglia della moralità e molte madri credono di fare il bene delle figlie, inducendole a prostituirsi con ricchi e potenti per spianare così la strada a un'ipotetica carriera". Comenicini ha sottolineato come "Un giorno speciale" sia un film indipendente, che nessuno voleva fare fino all'arrivo di Carlo Degli Esposti.

Molto nella sceneggiatura, ha spiegato la regista, è stato arricchito dalla personalità dei protagonisti: Giulia Valentini ha davvero in casa i serpenti come la protagonista del film, e ha ricevuto proposte sconvenienti per aver messo la propria foto su internet nell'intento di cercare lavoro come barista o commessa, proprio come racconta Gina. Nella sua spontaneità Giulia è davvero una forza sullo schermo, come ancor più conferma il suo talento Filippo Scicchitano, nella cui recitazione traspare intelligenza e forte senso dell'ironia.

Tratto liberamente dal romanzo "Il cielo con un dito" di Claudio Bigagli (Garzanti), Francesca Comencini ha dipinto uno spaccato realistico di una generazione, cresciuta nel mito della notorietà televisiva, cui fanno da corollario i centri commerciali e la desolazione periferica. C'è chi ha contestato il film, ritenendo che non avesse i requisiti per il concorso alla Mostra del cinema. Eppure quello che appare come una fragilità, al contrario è una forza: quella di raccontare l'Italia di oggi e le disillusioni di una generazione attraverso una storia piccola, specchio di tanta desolazione e tanto malcostume.

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi