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Questo articolo è stato pubblicato il 11 settembre 2012 alle ore 19:39.

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"La bellezza ci salverà". I passi e le parole di Eleonora Abbagnato (e di Dostoevskij)"La bellezza ci salverà". I passi e le parole di Eleonora Abbagnato (e di Dostoevskij)

L'abbiamo vista a teatro, in tv, al cinema. È stata la prima ballerina italiana a essere ammessa alla scuola dell'Opéra di Parigi, dove è diventata première danseuse a soli 22 anni, divulgando la sua arte in punta di piedi sui palcoscenici più prestigiosi del mondo, le è stata dedicata una biografia intitolata "Un angelo sulle punte" e Sarkozy l'ha nominata "Chevalier dans l'ordre National du mérite" per il suo impegno al servizio dell'Opéra. Eleonora Abbagnato, palermitana di nascita e parigina d'adozione, stasera sarà la protagonista del Gran Gala di danza "Angeli sulle punte" all'Arena di Verona, ideato e coreografato per ricordare le vittime dell'11 settembre 2001. «Sono felice di questo invito e della possibilità di ricordare attraverso la bellezza della danza, l'eleganza dei movimenti e la poesia delle coreografie, quelle anime innocenti che resteranno indelebili nella nostra memoria. Credo che la bellezza, davvero, ci salverà» dice Eleonora. Al suo fianco Benjamin Pech, suo collega all'Opéra, e tanti altri nomi illustri come Denis Matvienko, Olga Kifyak e Jan Vanja, Egor Scepaciov e Nadejda Scepaciova, Beatrice Carbone e Les Ballets Trockadero de Montecarlo.

Quale repertorio proporrai?
«Benjamin ed io ci esibiremo in una nostra coreografia, intitolata "Stabat Mater": abbiamo cercato di tradurre in pas de deux il dolore di Maria di fronte a suo figlio crocefisso. Nel secondo tempo, invece, eseguiremo una coreografia di Roland Petit».

Non è la prima volta che la coppia Abbagnato e Pech si esibisce all'Arena di Verona.
«Due anni fa abbiamo danzato insieme in occasione dell'Oscar della Lirica. È stato molto emozionante per me, forse anche perché in platea c'era Federico (Balzaretti, difensore della Roma, suo marito dal 2011, ndr): dopo lo spettacolo abbiamo chiuso un lucchetto, simbolo della nostra promessa d'amore, con Giulietta a farci da testimone… Dicono che questo gesto porti sfortuna, invece qualche mese dopo ci siamo sposati. Dopo tutto, Verona è pur sempre la città degli innamorati».

Anno intenso per quanto riguarda l'amore, visto che sei diventata madre pochi mesi fa. Ballerina e madre: come si conciliano questi due ruoli?
«Anno decisamente intenso. Ho tante energie e mi sono ripresa piuttosto in fretta. Ora devo fare i conti con gli impegni: appena posso, corro sempre dalla mia bambina».

E tu da bambina com'eri?
«Una bambina come tante, che però ha inseguito un sogno oltre i confini della sua isola. È stato difficile ma ne è valsa la pena. Ho iniziato una carriera internazionale proprio a partire da quel primo passo».

Hai sempre sognato di fare la ballerina?
«No, io volevo fare l'attrice».

Sei riuscita a raggiungere anche questo obiettivo: la tua prima apparizione in tv risale a quando avevi 11 anni e qualche anno dopo è arrivato il cinema.

«Sì, ma se adesso mi chiedessero di scegliere tra teatro e tv, direi subito "teatro" ».

Com'è una tua giornata tipo?
«Vado in teatro alle 10.30 e alle 11.00 inizio il riscaldamento. Mezz'ora di pausa e poi full immersion fino alle 19.00».

Da Roland Petit a Pina Bausch e fino a Vasco Rossi. Cosa ti rappresenta e cosa ti diverte di più?
«Abbiamo tutti delle personalità multi sfaccettate. Ogni coreografo riesce a tirar fuori un lato del mio carattere e ogni musica mi regala un'emozione diversa. Impossibile sceglierne solo uno».

Appuntamento all'Arena di Verona, oggi, 11 settembre, ore 21.00. La danza non sarà l'unico leitmotiv della serata: ci saranno anche l'amore e la commozione a tener fissa la memoria, da Verona al Ground Zero.

Per informazioni: www.arena.it

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