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Questo articolo è stato pubblicato il 11 settembre 2012 alle ore 19:13.

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Da Venezia a Milano: mentre l'attenzione dei mass media e degli appassionati è ancora concentrata sui discussi verdetti della Mostra 2012, nel capoluogo lombardo ha inizio la nuova edizione del Milano Film Festival, in programma dal 12 al 23 settembre. Nata nel 1996, la kermesse, organizzata dal gruppo Esterni, ha dovuto affrontare un drastico taglio del budget che ha causato non poche polemiche.

Il finanziamento pubblico per la manifestazione è stato di circa 200.000 euro, di cui 150.000 stanziati direttamente dal comune: Stefano Boeri, assessore alla cultura, ha dichiarato che «il contributo dello Stato è ridicolo, quasi offensivo, rispetto ad altri festival. Non è stata colta l'importanza dell'evento».

Anche per queste ragioni, i direttori artistici Alessandro Beretta e Vincenzo Rossini, hanno tenuto a sottolineare l'importanza di tutti i membri dello staff per la nascita e lo sviluppo di un evento che rischia di scomparire nelle prossime stagioni. Come da tradizione, la rassegna avrà due sezioni competitive: quella dei lungometraggi, costituita da dodici opere tutte in anteprima italiana, e quella dei corti, che vedrà in lizza quarantasei titoli provenienti da ogni parte del mondo. In concorso, da segnalare ben cinque pellicole francesi, tra cui le più attese sono «L'âge atomique» di Héléna Klotz, vincitrice del premio Fipresci allo scorso Festival di Berlino, e «Il n'y a pas de rapport sexuel» di Raphael Siboni, definito dai direttori il primo film a luci rosse sugli schermi del Milano Film Festival: un'opera-riflessione sul valore dell'erotismo ai giorni nostri, nata dal montaggio di oltre 2000 ore di girato dai set del pornodivo francese Hervé-Pierre Gustave.

In prima fila per la vittoria finale troviamo anche il canadese «Francine», diretto dalla coppia Brian Cassidy-Melanie Shatzky e interpretato dal premio Oscar Melissa Leo, e «Le sommeil d'or» di Davy Chou, incentrato sull'età dell'oro del cinema cambogiano prima dell'avvento dei khmer rossi nel 1975. La vera novità dell'edizione 2012 sarà «Italia 80. Quando la televisione provò a mangiarsi il cinema»: una maxi retrospettiva, aperta da «Ladri di saponette» di Maurizio Nichetti, sul decennio in cui il cinema perse un'ampia fetta di pubblico a causa del successo delle reti private. In programma diversi lungometraggi ambientati a Milano, come «Kamikazen» di Gabriele Salvatores e «Colpire al cuore» di Gianni Amelio: i due registi terranno anche una lezione, al cinema Ariosto, nelle giornate di sabato 15 e domenica 16.

I due principali ospiti internazionali saranno Ben Rivers, documentarista inglese premiato nella sezione Orizzonti della Mostra di Venezia 2011 per il film «Two Years at Sea», e Randall Poster, celebre supervisore musicale che proporrà nuovi arrangiamenti nelle pellicole di Woody Allen. Tra le altre sezioni «Colpe di stato», incentrata attorno a undici documentari sul tema del potere, e il notevole Focus Animazione, che per la prima volta nella storia del festival presenta anche due lungometraggi: «Consuming Spirits» dell'americano Chris Sullivan, giocato sui ricordi di tre misteriosi personaggi, e «Crulic»del romeno Anca Damian, dove l'arresto per un crimine non commesso diede il via a un lungo sciopero della fame in carcere.

Infine, particolarmente apprezzato da diversi anni è il corner musicale che, per tutta la durata del festival, animerà lo spiazzo di fronte al Teatro Strehler dalle 18.30 alle 20.15: tra gli artisti che si esibiranno, Nicolò Carnesi e Maria Antonietta.

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