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Questo articolo è stato pubblicato il 17 settembre 2012 alle ore 13:24.

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"Emigranti" di Stefano Robino (1957)"Emigranti" di Stefano Robino (1957)

A Venezia ci sono gioielli nascosti bene, la cui ricerca apre lo sguardo su molte calli spesso viste ma mai guardate con attenzione. Anche contare nella città lagunare è un percorso bizzarro, se si pensa alla distribuzione dei numeri civici, alla numerazione dei vaporetti, al totale dei ponti che non torna mai. Così lasciandosi trasportare dai numeri si conta che sono ben otto le calli che portano al campo di Santa Maria Formosa e solo una di queste conduce a quel gioiello che è Palazzo Grimani: è Ruga Giuffa, che deve il suo nome dal secondo Cinquecento quando vi si insediarono armeni provenienti dalla ricca e fiorente città di Giuffa.
Nella prima calle a sinistra di Ruga Giuffa ecco si apre il rinascimentale Palazzo Grimani, facente parte del Polo Museale veneziano, che ospita la mostra fotografica "Echi neorealisti nella fotografia italiana del dopoguerra": sono sessantatré scatti provenienti dall'Archivio Storico del Circolo Fotografico La Gondola.
L'incrocio tra Palazzo Grimani, che fu una Casa delle arti in cui la colta famiglia che lo abitava lo coltivò come luogo aperto all'arte, e lo storico Circolo la Gondola, che dal 1948 ha costruito un archivio imprescindibile per qualsiasi rifermento artistico fotografico, è un momento importante per la storia della città lagunare.
La stratificazione artistica e storica di due realtà che, una nei secoli e l'altra nei decenni, hanno voluto con giusta caparbietà costruire le fondamenta della storia artistica e culturale di Venezia, è un segno di come la città sia ancora viva di fermenti interni propri. E di come le arti, diverse discipline in diversi contesti in disparati periodi, convivano e ci insegnino molto.
La mostra fotografica si snoda tra le delicate stanze del Palazzo al primo piano segnando due percorsi sempre però intersecabili: i protagonisti sono gli anni che vanno dai primi '50 a dopo gli anni '60 rivisti attraverso l'obiettivo dei più importanti autori del periodo che hanno ritratto un'Italia in trasformazione con le sue miserie e con la sua forza. Ma vi è anche un'Italia riconoscibile nella più piccola realtà veneziana, quella senza visioni monumentali, fatta di dettagli di vita quotidiana catturata in scorci di ineguagliabile incanto. Oltre all'indiscutibile bellezza e unicità degli scatti presentati l'esposizione dona uno spaccato su un paese ancora rovinato nella fatica del dopoguerra ma già fatalmente attratto da quelle luci che renderanno ammirato in tutto il mondo il cinema italiano. Tra gli autori oltre a Paolo Monti, fondatore del Circolo, Gianni Berengo Gardin, Gino Bolognini, Bruno Bruni, Mario Giacomelli, Nino Migliorini, Fulvio Roiter, Italo Zannier.

Venezia
Palazzo Grimani
«Echi neorealisti nella fotografia italiana del dopoguerra»
Fino al 30 settembre

www.palazzogrimani.org

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