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Questo articolo è stato pubblicato il 20 settembre 2012 alle ore 21:32.

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I geni perdono spesso e volentieri il senso della misura. Figuriamoci se hanno appena dato alle stampe un capolavoro assoluto come «Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band». Già, parliamo proprio dei Beatles che nel ‘67, all'apice della loro parabola creativa, si misero addirittura dietro la macchina da presa pretendendo di girare loro stessi il terzo film di cui sarebbero stati protagonisti.

Ne uscì fuori un cult della psichedelica, forse un tantino sconnesso ma musicalmente esaltante: «Magical Mystery Tour», film proposto per la prima volta da Bbc1 come speciale natalizio dedicato alla band britannica più celebre dell'epoca (e non solo, aggiungiamo adesso) che il prossimo 26 settembre esce per la prima volta nelle sale cinematografiche in una versione restaurata in alta defifinizione e il 9 ottobre in Dvd e Blu-ray oltre che in un'edizione speciale 10"x10". L'edizione deluxe includerà entrambi i supporti, così come un libro di 60 pagine con curiosità, foto, documentazione della produzione e una replica del doppio Ep su vinile da 7'' con le sei canzoni originariamente pubblicate in Inghilterra proprio in quell'anno magico. Tra i contenuti speciali interviste e materiali inediti.

Proiezione da un giorno solo. Il restauro della pellicola, voluto dalla Apple Films, è stato supervisionato da Paul Rutan Jr. dell'Eque Inc. (la stessa società che ha curato quello su «Yellow Submarine») mentre il lavoro sulla colonna sonora è stato eseguito presso agli Abbey Road Studios da Giles Martin e Sam Okell. In Italia la proiezione-evento di «Magical Mystery Tour» - che si concentrerà nel solo mercoledì della settimana prossima, secondo il format già collaudato per il documentario «Living in the Material World» su George Harrison - è distribuita da Nexo Digital in collaborazione con Emi Music Italy e avrà luogo in cinema di tutte le principali città. Contemporaneamente la pellicola sarà proiettata in altre nazioni, fra le quali Regno Unito, Stati Uniti, Canada, Australia e Giappone. Oltre al film i fan si godranno sul grande schermo immagini inedite del «Making of Magical» (con interviste a Paul, Ringo e altri membri del cast e della troupe) nonché un approfondimento sui vari protagonisti del film.

Un viaggio verso il niente. Come spesso è accaduto nella storia dei Fab Four, anche in questo caso tutto ebbe inizio da un'idea di Paul McCartney. «Paul disse di aver avuto un'idea - racconta Ringo Starr nel documentario che precede il film - ma tutto ciò che aveva in mano era il disegno di un cerchio con un punto sopra. Da lì abbiamo cominciato». Bizzarrie degli anni Sessanta che furono, insomma. Quel cerchio, nell'arco di poco tempo, si è in ogni caso trasformato in un vero e proprio schema che raccoglieva idee e intuizioni per il film. E quali erano queste idee? Un viaggio organizzato in Cornovaglia, chiamato appunto «Magical Mystery Tour». I Favolosi Quattro che prendono la corriera gialla come fossero turisti della domenica qualsiasi, accompagnati da una pletora di comparse che ricordano vagamente freak show di inizio secolo. Il personaggio interpretato da Ringo è insieme alla zia obesa (Jessie Robins), Paul gioca a fare il brillante con le ragazze (parodia di un must dell'immaginario beatlesiano prima maniera), George e Paul sembrano starsene un po' in dispare. Tutti e quattro insieme, poi, interpretano anche i ruoli di maghi che scrutano da lontano tutto ciò che accade sul remoto pianeta terra. Insomma, un improvvisato quanto eccitante viaggio verso il niente.

E la critica lo fece a pezzi. Mettiamola così: «Magical Mystery Tour» fu soprattutto un innovativo format per presentare sei nuove (grandi) canzoni: il brano omonimo, «The Fool On The Hill», «Flying», «I Am The Walrus», «Blue Jay Way» e «Your Mother Should Know». Dopo le riprese svoltesi nel settembre del ‘67 che presero alla sprovvista anche i giornalisti musicali, inviati in Cornovaglia alla ricerca di un autobus del quale in pochi conoscevano la direzione, la prima apparizione del lavoro finito è stata quella trasmessa da Bbc1 il giorno di Santo Stefano dello stesso anno, alla quale poi seguì una distribuzione limitata. Perché la critica televisiva, delusa dal fatto che «Magical Mystery Tour» non assomigliasse per niente a «A Hard Day's Night» e «Help!», lo fece a pezzi. Ma i Beatles erano cresciuti. Smisuratamente, come tutti i geni. E il genio, come diceva il loro quasi coetaneo Carmelo Bene, «fa quello che può».

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