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Questo articolo è stato pubblicato il 25 settembre 2012 alle ore 17:40.

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Disegno e canto, comunicazione e intrattenimento: un bellissimo esempio di multimedialità nata sei secoli avanti Cristo, portata a Milano dal Bengala occidentale. "Patachitra", lunghe strisce di carta e tessuto dipinte a mano, poi illustrate cantando.

Per raccontare le antiche leggende della mitologia hindu, per informare sui fatti di attualità, per diffondere messaggi di importanza sociale. "Dipinti cantati - Le Singing Women della tradizione indiana", è il titolo della mostra che avrà al Museo del Fumetto di Milano, dal 26 settembre al 14 ottobre, oltre 30 scrolls, questi rotoli dai colori brillanti accompagnati da alcune delle loro autrici e cantastorie, le donne dei villaggi.

Urmila Chakraborty, docente di Mediazione linguistica e culturale all'Università degli Studi di Milano, ha seguito il coordinamento scientifico della mostra e la descrive come un ponte culturale, una possibilità di creare un contatto e quindi comprensione, e rispetto reciproco.

«Il fenomeno degli scrolls racchiude tre elementi importanti della cultura e civiltà indiana», racconta. La continuità con il passato, lungo un filo socioculturale ininterrotto: nei dipinti in mostra, riquadro per riquadro, ritroviamo le storie delle divinità hindu, i due grandi testi sacri dell'epica indiana - Ramayana e Mahabharata - e nello stesso tempo le notizie di oggi, nazionali e internazionali, la tragedia dello tsunami o l'attentato alle Torri gemelle.

«Il secondo elemento - spiega la dottoressa Chakraborty - è l'illustrazione del motto della nazione indiana: Unità nella diversità». Le donne che nei villaggi del West Bengal hanno ereditato la tradizione dei dipinti sono in gran parte musulmane, ma si intrecciano alla religione hindu, testimonianza della coesistenza in India di religioni diverse.

Il terzo elemento importante riguarda le artiste, quasi tutte donne. Il loro lavoro, e il sostegno finanziario che ne ricavano, è una storia di emancipazione economica e sociale che a sua volta vuole farsi voce nella lunga strada che l'India deve percorrere verso la parità. La denuncia degli abusi, delle tradizioni che ancora calpestano i diritti di spose o uccidono i feti, sono temi ricorrenti nei racconti che vivono negli scrolls. Allo stesso tempo, il Governo indiano incoraggia l'attività delle donne cantastorie come strumento di trasmissione di messaggi sociali, come la prevenzione dell'Aids o la salvaguardia dell'ambiente.

Vanno per i villaggi e per gli altri Stati dell'India con le loro opere, le srotolano lentamente cantando. Con i loro spettacoli fanno rivivere una tradizione che l'avvento dei mezzi di comunicazione più moderni aveva messo in pericolo. Il "ponte culturale" di cui parla Urmila Chakraborty oggi porta a Milano.

Dipinti cantati - Le Singing Women della tradizione indiana
Mostra a cura di Laura Todeschini, Coordinamento scientifico di Urmila Chakraborty e Giulia Ceschel
WOW Spazio Fumetto - Museo del Fumetto di MIlano
Viale Campania 12, Milano
Dal 26 settembre al 14 ottobre, inaugurazione 26 settembre 2012 ore 18.30
www.museowow.it Ingresso gratuito

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