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Questo articolo è stato pubblicato il 28 settembre 2012 alle ore 13:43.

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L'appuntamento nella "Terra degli aironi" è per domani pomeriggio 29 settembre a Novarello - Villaggio Azzurro, oggi sede del centro sportivo del Novara Calcio, sorto nell'area del vecchio mulino di Granozzo, a pochi chilometri da Novara. Lì visse e ambientò i suoi libri di memoria della civiltà contadina delle risaie Dante Graziosi, veterinario, politico e scrittore novarese, scomparso vent'anni fa.

Il premio letterario a lui dedicato, con cadenza biennale e unico in Italia per la narrativa di pianura (che nelle scorse edizioni ha visto vincitori Claudio Magris e Sebastiano Vassalli), viene promosso dal Centro novarese di studi letterari e da Interlinea con regione Piemonte, provincia e comune di Novara, università del Piemonte Orientale e altri enti locali.

L'edizione 2012 premia Alberto Bevilacqua per la carriera e Ferdinando Camon per "La mia stirpe" edito da Garzanti. La presentazione letteraria sarà di Giovanni Tesio dell'università del Piemonte Orientale, con letture dell'attrice Lucilla Giagnoni. Il premio ha anche una sezione per racconti inediti ambientati in pianura: i testi vincitori verranno resi noti durante la cerimonia e raccolti in un'antologia distribuita ai presenti.

Dante Graziosi era nato nel 1915 a Granozzo, paesello sull'acqua delle risaie alle porte di Novara. Medico veterinario, docente universitario di igiene e zootecnia all'università di Torino, parlamentare per quattro legislature e sottosegretario in altrettanti governi, fondatore dell'organizzazione novarese dei Coltivatori diretti, ha pubblicato diversi saggi scientifici di zootecnia prima di dedicarsi alla narrativa. Avendo conosciuto il Palazzo, ha scelto i valori semplici delle proprie radici e li ha voluti raccontare.

L'esordio letterario avviene nel 1972 con "La terra degli aironi", una serie di racconti in cui (come nel successivo "Storie di brava gente") sul filo dei ricordi lo scrittore fa rivivere tradizioni, ambiente e personaggi di una civiltà contadina, quella della risaia, ormai al tramonto. È però all'attività di medico degli animali che dedica nel 1980 il suo libro più noto, "Una Topolino amaranto", lettura adatta anche per le scuole, da cui è stato tratto uno sceneggiato Rai. Nel 1987 pubblica "Nando dell'Andromeda", nostalgica saga padana che ha per protagonista un "camminante", uomo libero e poeta, al tempo delle mondine, della vita sull'aia, delle prime lotte politiche nelle campagne.

Al centro delle sue storie c'è spesso il mulino di Granozzo, riadattato alcuni anni fa per ospitare il centro sportivo di Novarello (è stata conservata la vecchia macchina molitoria, con la ruota a pale mossa dalla corrente dell'acqua): domani, infatti, è previsto un intervento di saluto anche del presidente del Novara Calcio, Carlo Accornero.
Dante Graziosi muore improvvisamente il 7 luglio 1992 a Riccione. I suoi libri, compresa l'antologia postuma "La fiera di Novara e altre storie della memoria", sono ora ristampati da Interlinea.

Nel corso della cerimonia lo scrittore sarà ricordato dal figlio Diego e da Paolo Taggi, anche attraverso gli spezzoni dello sceneggiato Rai, tratto dal già citato libro "Una Topolino amaranto". Alberto Sinigaglia, critico letterario e presidente dell'ordine dei giornalisti del Piemonte, presenterà il volume complessivo "Le storie della risaia" che raccoglie le migliori opere di Dante Graziosi, edito da Interlinea con l'introduzione di Sebastiano Vassalli.

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