Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 02 ottobre 2012 alle ore 15:56.

My24
Piazza S. Margherita. Il Palazzetto dei Nobili e Palazzo CamponeschiPiazza S. Margherita. Il Palazzetto dei Nobili e Palazzo Camponeschi

Un'emorragia temporale provocata da un evento imprevisto sancisce un "prima" e un "dopo". Pensiamo a Berlino prima e dopo la caduta del muro, a Hiroshima, a Sumatra dopo lo tsunami del 2004 e alla nostra L'Aquila prima e dopo il terremoto del 2009.

"Mi ricordo com'era San Lorenzo (quartiere di Roma ndr) dopo il bombardamento degli americani, avevo 14 anni, [ricordo] i cani randagi che giravano per la città abbandonati, le case puntellate e un silenzio di morte. Oggi a L'aquila è lo stesso".

Parole del fotografo Gianni Berengo Gardin che è ritornato dopo tre anni dal sisma in quella città che conosceva bene. Quel silenzio fuoriesce anche dalle sue istantanee in bianco e nero allestite al piano terra del Museo di Roma In Trastevere. Ci raccontano com'era prima e dopo quel terribile 6 aprile: quando la piazza del Duomo e lo "struscio" (Corso Vittorio Emanuele II) brulicavano di persone, sembra quasi sentirne il brusio, ora invece quelle voci sono altrove e vengono sostituite dai fogli di memorie appese lungo le transenne.

Quei luoghi non parlano più, non hanno più un'anima perché privi di vita, sembrano quasi il set fantasma di un film western; come scrive Giampiero Duronio nel catalogo edito da Contrasto e One Group, sembra di vivere in un "eterno presente, in uno spazio indefinito, non in una città". L'acqua non esce più dalle fontane di Piazza San Marciano o in quella di San Pietro in Coppito e gli edifici di via Roma e di Piazza della Repubblica sono irriconoscibili perché ricoperti da impalcature e tubi metallici che cercano di sostenere il sostenibìle.

Ecco, a parlare non sono più i palazzi con la loro storia ma i reticolati di ferro che ne coprono la bellezza e ne tolgono l'identità falcidiando una città che sotto le macerie, dietro agli squarci delle case e le ferite delle chiese ha voglia di urlare al mondo la sua esistenza e di ricucire quell'emorragia temporale che ha decretato un "dopo" tragico.
L'Aquila prima e dopo. Fotografie di Gianni Berengo Gardin Museo di Roma In Trastevere, P.za Sant'Egidio, Roma.
Fino all'11 novembre 2012
Curatori: Alessandra Mauro e Suleima Autore
www.museodiromaintrastevere.it

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi