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Questo articolo è stato pubblicato il 03 ottobre 2012 alle ore 17:50.

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Lo hanno chiesto anche a me: qual è, secondo te, il diritto più fondamentale di tutti. La mia risposta è stata «il diritto di proprietà»: «i diritti civili infatti sono derivabili logicamente proprio dal diritto di proprietà e, prima ancora, dal diritto di proprietà di se stessi, della propria libertà. L'unica limitazione della libertà che può essere giustificata è quella rivolta verso coloro che arrecano un danno alla libertà altrui, che trasgrediscono cioè l'assioma di fondo dei libertari: non aggredire mai per primo. Il diritto dovrà dunque occuparsi esclusivamente di questo genere di violazioni (aggressioni, danni, violenze) e non dei "crimini senza vittime" che riempiono i nostri codici: uso di droghe, prostituzione, eutanasia, gioco d'azzardo, tutte pratiche che implicano scelte individuali o rapporti tra soggetti liberi e consenzienti. Ogni intervento in questo campo è da considerarsi ingiustificato, al pari di ogni interferenza negli scambi economici, che sono per i libertari il vero modello di interazione tra individui». Fine della mia dichiarazione. Che non è né di destra né di sinistra, perché al contrario di ciò che si crede, pur essendo loro malgrado stati i protagonisti dell'ondata liberista oggi tanto vituperata, i libertari cui faccio riferimento (gli anarcocapitalisti di inizio anni Settanta, da David Friedman a Robert Nozick) non avrebbero mai appoggiato, per esempio, le spese folli per la guerra a danno del contribuente cui ci ha abituato lo strampalato keynesianesimo di Bush. Di diritti si parlerà il 4 e 5 ottobre a Milano, in occasione di "Cross Atlantic Global Summit" (a Palazzo Marino, il programma su www.all-all.it), un incontro realizzato da ALL sul tema dei diritti civili in relazione allo sviluppo economico. Punto di partenza degli ideatori del summit – Stuart Milk, consigliere politico di Obama per i diritti civili, e Rosaria Iardino, esperta di politiche sociosanitarie – è la considerazione che un Paese è più ricco se tutela i diritti e include le differenze. Diritto alla creatività e diritto alla libertà di espressione inclusi, che non sono secondi ai diritti unanimemente ritenuti come fondamentali. L'inclusione delle differenze poi produce sviluppo economico, anche se non è ancora chiaro a molti italiani. "Cross Atlantic" è suddiviso in panel su salute, istruzione, donne e lavoro, e vuole analizzare le complessità di ciascun ambito grazie alla presenza di docenti e ricercatori nazionali e internazionali, esperti del mondo della politica, dell'economia, affiancati dal racconto di esperienze personali. Compreso il giochino di dire qual è per ciascuno il diritto più importante, cui non si sottrarranno, nelle due giornate, il ministro Francesco Profumo, il reverendo James Merrit, Arcivescovo della Chiesa Episcopale statunitense, Sunit Pant, membro del Parlamento Nepalese e Giuliano Pisapia, sindaco di Milano. E anche voi, se volete, scrivete il vostro diritto preferito a: www.diritto.all-all.it.

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