Da George Méliès a Greta Garbo, i grandi del muto rivivono a Pordenone

Far rivivere la magia del cinema delle origini agli spettatori contemporanei: questo è da sempre il motto delle Giornate del Cinema Muto, la kermesse di Pordenone considerata tra le più importanti manifestazioni mondiali dedicate al periodo pre-sonoro della settima arte. Giunto alla sua 31ª edizione, il festival proporrà anche quest'anno un programma particolarmente stimolante che verrà spalmato su un'intera settimana, dal 6 al 13 ottobre.

La serata d'apertura sarà inaugurata da una chicca per veri appassionati: «Les aventures de Robinson Crusoé» di George Méliès, uno dei padri del racconto per il grande schermo, ormai noto anche al grande pubblico grazie all'omaggio a lui rivolto da Martin Scorsese con «Hugo Cabret». Realizzato da Méliès nel 1902, lo stesso anno del celebre «Viaggio nella luna», «Les aventures de Robinson Crusoé» è rimasto invisibile per più di un secolo e verrà presentato in anteprima a Pordenone dalla Cinémathèque française.

A seguire «Fascino biondo» (1928) di King Vidor con protagonista Marion Davies, all'epoca votato da Charlie Chaplin come miglior titolo dell'anno, la cui proiezione sarà accompagnata dalla partitura musicale dell'olandese Maud Nelissen. Il film prescelto per la conclusione, sabato 13 alle 20.30, è invece «Il destino» (1928), diretto da Clarence Brown e interpretato da due dei più grandi divi del periodo, John Gilbert e Greta Garbo. Altro evento estremamente suggestivo quello in programma mercoledì 10 ottobre per celebrare i seicento anni della nascita di Giovanna d'Arco (1412-1431): grazie a una collaborazione con la parrocchia di San Marco, all'interno del duomo cittadino sarà proiettato e musicato dal vivo «La passione di Giovanna d'Arco», capolavoro del 1928 di Carl Theodor Dreyer con una strepitosa Renée Falconetti.

Nel corso della rassegna verranno inoltre riproposte pellicole memorabili come «La via senza gioia» (1925) del tedesco Georg Wilhelm Pabst, «Hands Up» (1926) dello statunitense Clarence Badger e «Un caso semplice» (1932) del sovietico Vsevolod Pudovkin. Nelle sezioni collaterali, le Giornate del Cinema Muto 2012 renderanno un doveroso omaggio ad Anna Sten, attrice nata a Kiev nel 1908 e morta a New York nel 1993, oggi ingiustamente dimenticata. Il pubblico di Pordenone potrà ammirare tutti i film muti da lei interpretati in Europa, prima che il produttore Samuel Goldwyn la portasse a Hollywood con la ferma intenzione di farne la "nuova Garbo": tra le pellicole in programma il suo debutto «La ragazza con la cappelliera» del 1927, commedia classica diretta da Boris Barnet, e «L'aquila bianca» del 1928 di Yakov Protazanov.

Al centro dell'attenzione dell'intero festival ci sarà anche il bi-centenario della nascita di Charles Dickens (1812-1870), a cui verrà dedicata un'ampia retrospettiva di film tratti dalle sue opere letterarie. Oltre ai primi cortometraggi che hanno preso spunto dai suoi lavori (un esempio è «The Death of Poor Joe» del 1901 diretto dal grande pioniere George Albert Smith) spiccano diversi titoli successivi di grande importanza come «Oliver Twist» (1922) di Frank Lloyd con Jackie Coogan, attore noto per il ruolo del bambino protagonista ne «Il monello» (1921) di Chaplin, o «The Only Way» (1925) di Herbert Wilcox, pellicola tratta da «Una storia tra due città». Alla retrospettiva si aggiunge la mostra «Charles Dickens in Italia» in programma al Teatro Verdi: la stessa sede delle proiezioni. Qui si potranno ammirare le versioni per lanterna magica (forma espressiva di cui Dickens era appassionato spettatore) di «Canto di Natale» e di diversi altri suoi racconti, a cui si accompagnano alcuni vetri fotografici che mostrano le città visitate dallo scrittore nel suo viaggio in Italia del 1844-45.

Infine, da segnalare che un classico di Dickens tornerà presto sul grande schermo in una nuova versione: si tratta di «Grandi speranze», diretto da Mike Newell con protagonisti Jeremy Irvine e Ralph Fiennes, presentato al recente Toronto Film Festival e atteso nelle sale inglesi per il prossimo 30 novembre.

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