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Questo articolo è stato pubblicato il 06 ottobre 2012 alle ore 15:46.

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Francesco Guardi: La regata sul canale della GiudeccaFrancesco Guardi: La regata sul canale della Giudecca

Quasi calligrammi, in punta di pennello, leggere e stilizzate come i tratti della scrittura orientale, così si stagliano e si addensano le "figurine" e le gondole-scarabocchio appena mosse tra calli e canali.
Francesco Guardi, il tardo vedutista che fu, su prospettive personalissime ed elastiche, e fra le tonalità pastose del verde di laguna muove così a piacimento le comparse presenti sulla tela. Dopo gli esordi Longhiani, in costume, fra dame in maschera e ancor più dei capricci, complice l'assenza di Canaletto da Venezia, fu proprio con il genere delle vedute che si sarebbe rivelato in tutta la grandezza. Non in vita, dove al Guardi non bastarono neppure le tardive commissioni della Repubblica veneziana, fra cui quelle per la visita in laguna di Papa Pio VI, a rendergli non solo il merito dovuto, ma pure quelle sostanze che sempre per lui furono ristrette.

Francesco nato nel 1712, e questa mostra al Correr per l'appunto ne celebra il trecentenario, ebbe per fratello quell'Antonio che tanto filo da torcere avrebbe dato nei secoli ai filologi impegnati nella disputa sull'attribuzione fra i due - la sempre discussa e complessa Questione Guardesca - fu l'ultimo grande testimone sulla tela della grandezza della Serenissima, rappresentata nelle vedute fino alla sua morte nel 1793.

Centoventi i quadri in mostra secondo un percorso cronologico e tematico insieme che, secondo le intenzioni dei curatori, ha dato spazio ai soli quadri di attribuzione certa, facendo in tal senso posto, ed è una novità, alla versione dell'Incendio di San Marcuola delle Gallerie dell'Accademia, il cui recente restauro lo riconduce all'autografia di Francesco, prevalendo sulla versione di Monaco che - a dire dei curatori e ribaltando gli studi precedenti - sarebbe invece da attribuirsi al di lui figlio Giacomo.

La retrospettiva vanta prestiti per la prima volta in italia, tra i quali "Pio VI benedice la folla folla nel campo dei santi Giovanni e Paolo" da Upton House, "Il corteo di gondole nel bacino di S.Marco" da Boston, "Il molo e la riva degli Schiavoni dal bacino di S.Marco" dal Metropolitan Museum e "Il ponte di Rialto con il palazzo dei Camerlenghi" dalla collezione del duca di Bucleuch e Queensberry.

Francesco Guardi, 1712-1793, al museo Correr di Venezia, fino al 6 gennaio 2013, a cura di Alberto Craievich e Filippo Pedrocco, è prodotta dalla Fondazione Musei Civici e dal Sole 24 Cultura - Gruppo 24 ore.

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