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Questo articolo è stato pubblicato il 11 ottobre 2012 alle ore 17:28.

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Chissà cosa direbbe Alfred Hitchcock di fronte a tre pellicole che lo vedranno protagonista. Certo ci stupirebbe con una battuta tagliente e probabilmente macabra, come quando scherzosamente lamentava che se avesse girato «Cenerentola» il pubblico si sarebbe aspettato un cadavere nella carrozza.

Dopo la sua morte, il 29 aprile 1980, il mondo del cinema ha proposto il suo personaggio soltanto in rarissime occasioni: tra queste «Il confessionale» del 1995 di Robert Lepage e, dieci anni più tardi, «My Father Is 100 Years Old», misconosciuto cortometraggio del geniale Guy Maddin, con Isabella Rossellini che vestiva i panni di diversi grandi registi per ricordare, in modo originale, il padre Roberto.

Tra i nuovi progetti, il più interessante appare «Hitchcock», titolo autoesplicativo incentrato sulla lavorazione di «Psycho», la pellicola a basso budget oggi considerata una delle vette dell'opera del regista e dell'intera storia del cinema, la cui produzione, nel 1960, venne guardata con grande scetticismo.

Diretto da Sacha Gervasi, alla sua seconda prova dopo il documentario «Anvil» del 2008, il film prende spunto dal fondamentale testo di Stephen Rebello «Come Hitchcock ha realizzato Psycho», in cui viene analizzato il passaggio dal romanzo di Robert Block, ispirato alle reali gesta di Ed Gein, alla sceneggiatura di Joseph Stefano fino all'imponente lavoro di messa in scena compiuto dal regista.

Nei panni di Hitchcock troveremo Anthony Hopkins, che verrà affiancato da tre importanti attrici: Helen Mirren (nel ruolo di Alma Reville, moglie dell'autore), Scarlett Johansson (Janet Leigh) e Jessica Biel (Vera Miles).

Se l'uscita di «Hitchcock» è ormai imminente (il debutto nelle sale americane è previsto per fine novembre), per vedere «Grace of Monaco» di Olivier Dahan bisognerà aspettare il 2014.

Il regista francese, che ha firmato nel 2007 «La vie en rose», racconterà la vita di Grace Kelly, dal suo successo hollywoodiano al matrimonio con il principe Ranieri: Hitchcock avrà un ruolo minore e verrà interpretato da Roger Ashton-Griffiths, mentre la protagonista avrà il volto di Nicole Kidman.

Per sostituire proprio la sua musa Grace Kelly, con la quale aveva lavorato negli anni '50 in tre film (tra cui «La finestra sul cortile»), Hitchcock scelse nuove attrici che richiamassero quelle fattezze estetiche, capelli biondi e occhi azzurri in primis, da cui era ossessionato. Dopo Kim Novak («La donna che visse due volte» del 1958) e Janet Leigh (il già citato «Psycho»), toccò a Tippi Hedren, una fotomodella senza esperienza nel mondo del cinema che Hitchcock scelse dopo averla vista in uno spot televisivo.

La loro collaborazione durò lo spazio di due soli film, «Gli uccelli» del 1963 e «Marnie» del 1964, ma il loro tormentato rapporto lavorativo è ancora oggi vittima di parecchie speculazioni. Le cronache rosa vogliono infatti che l'interesse di Hitchcock per la Hedren andasse oltre quello professionale e che il deciso rifiuto di lei alle sue avances fu la causa della rapida parabola discendente del successo dell'attrice: il regista, si dice, usò il suo potere per stroncarle la carriera, bandendola da qualsiasi produzione cinematografica di alto livello. La Hedren, a parte in qualche raro caso come «La contessa di Hong Kong» di Charlie Chaplin del 1967, si limitò da quel momento a prendere parte a produzioni minori o televisive.

Le risposte alle tante domande sulla loro relazione cercherà di offrirle «The Girl», nuova pellicola di Julian Jarrold, con Toby Jones, attore noto per aver interpretato Truman Capote in «Infamous» del 2006, e Sienna Miller. Prodotto dalla HBO, il film verrà proposto il prossimo 20 ottobre dalla TV americana, ma siamo sicuri che il passaggio sul piccolo schermo non avrebbe certo contrariato Sir Alfred Hitchcock. Fu infatti proprio lui il primo regista cinematografico a intuire le potenzialità del mezzo televisivo, compiacendosi di essere riuscito, con i suoi telefilm, a riportare il delitto in quello che considerava il suo ambiente naturale: le mura domestiche.

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