Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 12 ottobre 2012 alle ore 10:50.

Tutto secondo previsioni. O forse dovremmo dire: tutto secondo indiscrezioni. I nomi dei dodici cantanti che accedono al live show della sesta edizione di X-Factor sono infatti esattamente gli stessi che circolavano in via ufficiosa già dieci giorni fa, rilanciati da siti di gossip vari e blog eventuali.
Ieri sera Sky Uno ha trasmesso il resoconto registrato degli Home Visit, l'ultima fase di selezione che precede la gara vera e propria, la cui partenza è prevista per giovedì 18 ottobre con il Take That intelligente Robbie Williams a fare da superospite internazionale. Montaggio incalzante, location suggestive ma nessun colpo di scena. Si è sciolto subito, per esempio, il mistero del ritiro di Mara Sottocornola, la concorrente Over che ha detto di no al talent per trasferirsi a Bruxelles a studiare lirica. Il giudice Morgan all'Auditorium Paganini di Parma si è così trovato a dover giudicare cinque concorrenti per eleggerne tre. Ancora più intriganti i luoghi scelti per gli Home Visit da Simona Ventura, che ha portato gli Under Uomini a Porto Cervo, Arisa, in una villa sul lago di Como con i Gruppi vocali, ed Elio, rifugiatosi sul naviglio grande con le Under Donne. Se non altro, ne usciamo con qualche certezza in più su chi sono e dove possono arrivare i 12 concorrenti promossi al live show. Che riportiamo di seguito, categoria per categoria.
Under Uomini
I ragazzi «allenati» dalla Ventura appaiono una squadra meno competitiva di quanto si poteva credere dopo il Bootcamp. Su tutti spicca il ventenne Daniele Coletta che agli Home Visit se l'è cavata reinterpretando a suo modo «I can't stand the rain» di Tina Turner. Ruggito soul fuori dal comune. Margini interessanti anche per Davide Merlini che ieri ha preso «Tracce di te» di Francesco Renga e l'ha calata nel suo immaginario da Studio Uno dei tempi d'oro. Il piccolo operaio iniziato da papà al bel canto sembra avere la faccia giusta e tutto quanto il resto per rimanere in gara per un bel po'. Delude invece Nicola Aliotta che al Bootcamp era apparso più incisivo: nella puntata di ieri ha eseguito «Nessun dolore» di Lucio Battisti senza convinzione. L'ha spuntata solo dopo uno spareggio con uno sfortunato Alessandro Mahmoud in giornata no.
Over
Morgan ha una fuoriclasse a disposizione: è l'economista padovana Chiara Galiazzo. Stravagante nella vita, infallibile sul palco. «Io canto perché sono la Chiara, perché lo faccio e basta», dice prima dell'esibizione. Non le daresti credito, poi senti la sua versione di «Shake it out» di Florence and the Machine e capisci di aver a che fare con la migliore concorrente dell'edizione 2012. Sul suo conto una solita incognita: in una gara, come nella vita, non sempre vincono i migliori. Sua compagna di squadra è Romina Falconi, già reduce da una sfortunata esperienza sanremese. Si gioca la seconda chance della sua carriera. Agli Home Visit ha portato «Crazy» dei Gnars Barkley. Un po' troppo patinata, c'è da augurarsi che il signor Castoldi riesca a tirare fuori il suo dark side. Poi c'è il rapper Morgan Ics, a detta sua «l'unico guerriero hip hop». Per il suo giudice di riferimento ha «arte, intelligenza e cuore». È tra i pochissimi concorrenti in grado di argomentare un discorso di senso compiuto. Lo sa, se ne vanta e riesce insopportabile. Ma in ogni storia che si rispetti serve un cattivo.
Gruppi vocali
Quella di Arisa è la categoria peggio assortita. Spiccano i Frère Chaos, bizzarro duo fratello-sorella che si è cimentato con «Seven Nation Army» dei White Stripes. «Siamo riusciti a farti vedere la nostra entità», dice lui ad Arisa. Lei lo sceglie e lui festeggia tuffandosi in lago sotto lo sguardo adorante della congiunta. L'interrogativo è sempre lo stesso: ci fanno o ci sono? Per gli Akme la sensazione è che siano arrivati fin qui per lo scarso assortimento di gruppi vocali. Poco convincenti pure le gemelle Provs Destination con la cover manierista di «Snow on the Sahara» di Anggun.
Under Donne
Piccole donne crescono ed Elio avrà di che divertirsi. Ha Cixi, 16 anni, grande padronanza del mezzo nella sua interpretazione jazzy di «Tutto quello che un uomo» di Sergio Cammariere. Ha Noemi Lucco Borlera che agli Home Visit ha portato «Abitudine» dei Subsonica. Altra forza della natura in abito nerd. Poi c'è Yendri Fiorentino. Ha fatto cilecca su «Le tasche piene di sassi» di Jovanotti. Per accedere alla fase finale ha così dovuto affrontare uno spareggio con Gaia cantando a cappella. Ed è stato un bene: ha rischiato addirittura una «I'd rather go blind» di Etta James azzeccando le note blu giuste una dopo l'altra. Se resta su questi livelli, ne vedremo delle belle.
©RIPRODUZIONE RISERVATA