Da Pinocchio a Harry Potter: un viaggio lungo 150 anni

La stazione di partenza ha negli occhi la disperazione degli operai italiani immigrati in Francia (anche noi siamo stati immigrati) massacrati a fine Ottocento in un paese nei pressi di Marsiglia. La stazione di arrivo ha il tratto poetico e leggero di Mimmo Paladino che firma oggi la copertina delle "Metamorfosi" di Ovidio. In mezzo c'è tutto un viaggio che porta a riflettere sui gusti e le preferenze di intere generazioni di lettori.

Organizzata per festeggiare l'importante anniversario di un marchio che ha lasciato un segno nella storia editoriale del nostro Paese, la mostra "Da Pinocchio a Harry Potter. 150 anni di illustrazione italiana dall'archivio Salani. 1862-2012" ha aperto i battenti nella sala Viscontea del Castello Sforzesco di Milano (in mostra fino al 6 gennaio). Curata da Giorgio Bacci e promossa dal Comune di Milano-Cultura con Adriano Salani Editore, l'esposizione intreccia un ritmo cronologico, uno tematico, e uno squisitamente emozionale, al quale il pubblico può abbandonarsi per rivivere nella sua intimità la gioia di rivedere esposte (chissà dopo quanto tempo!) quelle immagini e quei libri che lo hanno accompagnato durante la propria giovinezza.

Fondata nel 1962 da Adriano Salani (figlio di un ortolano che «poiché non sentiva in se stesso alcuna attrazione per i cavoli, per l'insalata e per le cipolline» andò a lavorare come garzone nella tipografia di Luigi Niccolai), il marchio fiorentino (dal 2005 fa parte del Gruppo editoriale Mauri Spagnol) ha sempre avuto un carattere popolare, intendendo per popolare – come sottolinea il direttore editoriale Mariagrazia Mazzitelli nel catalogo pubblicato per l'occasione – l'apertura verso le famiglie e verso il grande pubblico, senza rinunciare mai a un'idea di qualità. «Una vocazione» – continua Mariagrazia Mazzitelli – «legata a un mix di stile, creatività, gusto per l'avventura mentale, passione e curiosità».

Vocazione che riconosciamo, immagine dopo immagine, nel percorso espositivo che raccoglie 300 opere grafiche provenienti dall'archivio Salani, dalla Raccolta delle Stampe "Achille Bertarelli", dalla Biblioteca Sormani di Milano e da altre collezioni italiane.

Partiamo, così, dai primi lavori realizzati dalla piccola tipografia di Adriano che contava un solo torchio a mano, acquistato a Firenze nel 1862, fra cui una Divina Commedia del 1886, volta in prosa da Mario Foresi, con testo a fronte e illustrazioni di Enrico Mazzanti, o i primi esempi di "narrativa femminile" – con un'autrice come Carolina Invernizio – con cui Salani intercettò il gusto delle "sartine", desiderose di svago e leggerezza.

Si prosegue, poi, con i libri editi da Ettore, figlio di Adriano (morto nel 1904), fra cui i fortunati "Volumetti a centesimi quaranta" e con quelli di Mario (figlio di Ettore, deceduto nel 1937), quando dai vecchi illustratori – Carlo Chiostri, Ezio Anichini, Enrico Mazzanti – si passò a una nuova squadra capeggiata da Loredano Ugolini, Remo Squillantini, Ugo Signorini. Ed è proprio in questo periodo che Salani iniziò a collaborare con Disney pubblicando "Topolino pilota postale", "Topolino e il tesoro", "Topolino e gli zingari". Gli anni passano e dopo la morte di Mario (1964), la casa editrice vivrà momenti di importanti cambiamenti. Con l'entrata in scena di Mario Spagnol e del fidato Guglielmo Tognetti (1986), la Salani viene rilevata dal gruppo Longanesi, inaugurando la celebre collana "Gli istrici. I libri che pungono la fantasia" con autori del calibro di Roald Dahl e Astrid Lindgren. Ultima e inevitabile tappa, le sette cover di Harry Potter e i recentissimi volumi caratterizzati sempre da una grafica raffinata e da illustrazioni firmate dai grandi artisti dei nostri tempi (Tullio Pericoli, Fabian Negrin, Giulia Orecchia, Altan…)

DA PINOCCHIO A HARRY POTTER. 150 anni di illustrazione italiana dall'Archivio Salani. 1862 - 2012 a cura di Giorgio Bacci
Fino al 6 gennaio, ingresso gratuito
Castello Sforzesco, Milano

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