Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 26 ottobre 2012 alle ore 18:34.

My24

Una mostra sul nudo maschile, in Austria, accende polemiche e produce censure. Succede a Vienna, presso il solenne Leopold Museum (già casa di Egon Schiele) e si tratta di una mostra che propone una ricognizione sul corpo maschile, l'ultimo dei tabù estetici. Così nasce "Nackte Männer", sulla base di un obiettivo chiaro: narrare di come cambia, nel tempo, la rappresentazione del nudo al maschile. Con curiosità, senza pregiudizi, i due curatori hanno affrontato oltre duecento anni di storia dell'arte per tentare di rimuovere definitivamente quell'orrenda foglia di fico imposta nel corso dei secoli dall'oscurantismo.

100 artisti. 300 opere memorabili per un'esposizione che ripercorre puntigliosamente il suddetto tema, dalla fine del XVIII sec. a oggi. La lunga carrellata è preceduta da un prologo: in pochi passi e con alcune sculture-simbolo vengono estrinsecati cinque millenni di storia occidentale – dall'antico Egitto al manichino nudo fashion di Heimo Zobernig. Il messaggio è duplice: da un lato c'è la tradizione, dall'altro si dimostra come la nudità maschile estrema sia del tutto naturale. Anzi, sia alla base della nostra stessa arte.

Classicismo e potere della ragione
L'affrancamento della borghesia e il canto del cigno dell'Ancien Régime permettono una rinegoziazione dell'ideale di mascolinità, tanto che l'eroe nudo maschile è ridefinito come modello culturale. I nuovi ideali si formano quando s'iniziano a crittografare i corpi: eccolo, dunque, il Moderno. Che nasce con la rappresentazione casuale di uomini nudi, al bagno, in posa ordinaria. E' un must della fine del diciannovesimo Secolo e segna la nascita di un nuovo mondo pittorico. In mostra vi sono opere di Paul Cézanne, Edvard Munch, Wilhelm von Gloeden, Max Liebermann, Ernst Ludwig Kirchner. Per citare solo i maggiori. La ricerca della modernità classica si riflette anche nel tema della nudità in rapporto al sé. Non è forse la vista del pittore nudo che segna la nascita della cultura del presente, in arte? A testimonianza di ciò abbiamo qui, proprio a Vienna, l'immane Egon Schiele. Egli, con i suoi tabù, ha radicalizzato come nessun altro l'immagine di sé.

Sviluppi dopo il 1945
Ora la mostra si forza d'esplorare il potenziale politico del corpo nudo. Un grande classico. Esempi notevoli di capacità analitiche in questo caso provengono dalle artiste femministe - Louise Bourgeois in primis - il cui lavoro si svolge in termini di autorità interpretative, risorse, potere, partecipazione. I contributi che provengono dal dibattito di genere spingono gli artisti a voler cercare di fornire responsi autorevoli circa la crisi del maschio tradizionale. Queste immagini possiedono come la possibilità di auto-definite asserzioni di conformità soppressa. Questo "Io" nudo, tra standard e ribellione, difatti, si manifesta benissimo attraverso la dura legge dell'autoritratto: come un teatro sperimentale e artificiale, questa tecnica sforna indagini intime sull'identità sociale e sostanziale del maschio.


Infine, costui, da oggetto diviene sub-oggetto. Oggetto erotico, in particolare. E si tratta forse di uno dei cambiamenti fondamentali nelle rappresentazioni di uomini dal 1800 a oggi.

NACKTE MÄNNER - VON 1800 BIS HEUTE
(Uomini nudi - dal 1800 ad oggi)
Leopold Museum, Vienna, Austria
a cura di Tobias G. Natter ed Elisabeth Leopold
dal 19 ottobre 2012 al 28 gennaio 2013

www.leopoldmuseum.org

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi