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Questo articolo è stato pubblicato il 28 ottobre 2012 alle ore 08:39.

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Losannotutti:laAmerica's Cup è una sfida. Una sfida non solo nei confronti di uno o più avversari. Lo è con e contro se stessi. Le cartoline che raccontano la Coppa America sono tante: Sir Thomas Lipton in posa al timone del suo Shamrock, Harold Vanderbilt e consorte su Ranger, sir Thomas Murdoc Sopwith su Endeavour. Per arrivare a tempi più recenti, il chiassoso petroliere Bill Ingraham Koch (4 miliardi di dollari di patrimonio) o il riservato Larry Ellison (41 miliardi di patrimonio), amante della cultura giapponese e del Mediterraneo, attuale padre padrone della Coppa, l'uomo che l'ha portata a bordo dei catamarani battendo Alinghi di Ernesto Bertarelli. Gli italiani sono Raul Gardini che accarezza il leone di Venezia dicendo «che bel gattone». Patrizio Bertelli che sceglie l'eleganza di una sottile linea rossa per decorare le sue barche, una linea che nasconde anche un confine impalpabile tra affari e sport. Quasi tutti, visti a bordo hanno una sincera e infinita passione per la barca, uno straordinario occhio per gli affari, la voglia di vincere usando la propria ricetta di vita. È mitica la sceneggiata del barone Marcel Bich che nella nebbia di Newport ha tolto il timone ai professionisti per perdersi lontano dalle boe. Eppure proprio Bich è uno di quelli che ha avuto belle intuizioni: ha costretto gli americani del New York Yacht Club ad accettare regate di selezione tra gli sfidanti che poi con la collaborazione del suo timoniere Bruno Troublè è diventata la Louis Vuitton Cup. Trouble, non a caso nato a Versailles, è poi diventato il cardinale del gran gioco.
C'è una cartolina che, più di ogni altra, racconta cosa sia la Coppa America per l'Italia, ritrae John Kennedy e Jacqueline Lee Bouvier assieme a Gianni Agnelli, Marella Caracciolo e Beppe Croce, spettatori delle regate a Newport. Era il '62, la barca è Manitou di proprietà della Us Coast Guard, detta anche la Casa Bianca galleggiante, e dove ne son successe un po' di tutti i colori. Gianni Agnelli ama la vela, cui regalerà quel monumento alla modernità galleggiante che si chiama Stealth, ma vuole anche promuovere la Fiat negli Stati Uniti: la raccomandazione del Presidente è buona ma non basta. Agnelli sarà in panchina per altri venti anni prima di poter lanciare Azzurra. L'avvocato unisce ragione e passione, come ha fatto prima di lui Lipton e come faranno altri, arriva al mercato americano con i rapporti esclusivi che si stabiliscono in barca.
Patrizio Bertelli in questi giorni ha lanciato la sua quarta sfida. Il toscanaccio (nel senso buono) è un puro irascibile (memorabili le sue strapazzate al team) ama la barca in casa ha una libreria che testimonia la sua ossessione per la Coppa, è l'unico italiano entrato nella Hall of Fame, non vuole confessare i benefici finanziari ottenuti con la Coppa. Ma esistono, come la "simpatica plusvalenza" per alcuni affarucci fatti con Lvmh e una immagine internazionale che altri sport non avrebbero promosso allo stesso modo. Sono pochi quelli che hanno fatto come lui: Lipton, arrivato alla quinta sfida ottuagenario, il barone Bich con i suoi France e Alan Bond autore della più grande bancarotta della storia dell'Australia. Bond, di questi serial challenger è l'unico che ha conquistato la Coppa, nell'83 con Australia II, una macchina da guerra che inginocchia Dennis Conner. Bond nell'87 compra gli Iris di Van Gogh da Sotheby's di New York per 53 milioni 900mila dollari, allora circa 70 miliardi, con un prestito della stessa casa d'aste. Il crac in Borsa quasi simultaneo lo mette in ginocchio e finirà anche in prigione.
Ci sono anche gli ego senza portafoglio, i grandi condottieri, i timonieri. Lo scozzese Charlie Barr è il comandante dei primi del novecento, vince e rivince la Coppa, si lancia in Atlantico per il record di traversata con lo schooner Atlantic che conquista perché nella tempesta non può ammainare le vele. Ted Turner "captain outrageous" per la sua propensione a insultare gli avversari dopo la vittoria inventa la Cnn. Dennis Conner è l'uomo della modernità, cambia il metodo e la preparazione diventa professionale e scientifica. La leggenda dice che nell'83 abbia voluto perdere per togliere il gioiello di Garrard dalla sua bacheca del New York Yacht Club, dove era conservato da 132 anni, per dimostrare che era in grado di riportarlo a casa sua a San Diego come ha fatto. Peter Blake è il neozelandese che vince nel 95 ipotecando la casa, finirà assassinato dai ratos de agua nel Rio delle Amazzoni, Russel Coutts è il suo pupillo, il ragazzo che ha cresciuto, che abbandona il maestro per vincere con Alinghi e poi con Ellison. Russell è l'uomo dei record, più bravo di Barr. È un ingegnere opportunista, con un talento ineguagliabile per il timone e una pericolosa passione per le donne. Dopo quasi dieci anni nessuno sa ancora con certezza perché Ernesto Bertarelli lo abbia messo all'improvviso fuori da Alinghi.
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