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Questo articolo è stato pubblicato il 02 novembre 2012 alle ore 08:42.

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Dalla speranza alla delusione. Dal palco riconquistato a fatica alla strada che ti riporta a casa. Da ripescato a eliminato. Tutto in due sole puntate di live show: brevissima la parabola a X-Factor 6 di Alessandro Mahmoud, tornato in gara giovedì scorso in quanto migliore eliminato agli Home visit, eliminato ieri sera dopo un ballottaggio pieno di pepe e polemiche con Romina.

Quella andata in onda su SkyUno doveva essere la serata dedicata ai gruppi. Con gli Scissor Sister e i gettonatissimi One Direction nelle vesti di superospiti internazionali. Con i concorrenti alle prese col repertorio delle band che hanno segnato la storia della musica popolare degli ultimi cinquant'anni. Ha finito invece per essere la serata della «porcata». Così almeno l'ha definita Simona Ventura, la giudice-tutrice di Alessandro che mal ne ha digerito l'eliminazione fulminea, scagliandosi contro i tre voti contrari di Elio, Morgan e Arisa. Eppure il ragazzo non sembrava affatto male: sul dancefloor di «Name and number» dei Curiosity Killed the Cat s'era esaltato. Mahmoud ha un'indole funk e una voce che ricorda quella di Jamiroquai. Non gli è bastata a convincere il pubblico televotante. In ballottaggio ha dovuto vedersela con una Romina in giornata no.

La «portatrice di vagina» (sono parole sue, sottolineate con forza nel corso di una discussione con Morgan) ha sciupato «Rio» dei Duran Duran, un pezzo pop notevole che non sentiva e neanche conosceva. Doveva rappresentare la definitiva trasfigurazione della cantante laziale in icona anni Ottanta, è diventata la cronaca di un'alienazione. Nell'uno contro uno finale, Alessandro ha riproposto il cavallo di battaglia «Master Blaster», Romina una rilettura easy di «Bohemian Rhapsody». Cantano entrambi bene, la differenza la fanno le valutazioni a posteriori dei giudici. Peccato: la ragazza abbiamo da tempo capito cos'è, il ragazzo forse meritava una chance in più.

Fab Chiara
Passiamo ora alle cose che hanno messo tutti d'accordo. La migliore concorrente s'è cimentata con un brano della migliore band di tutti i tempi. Chiara ha eseguito infatti la beatlesiana «I want to hold your hand» in versione Sparks, sforzandosi di tirar fuori un'inedita sensualità dal suo personaggio stravagante alla Mary Poppins. Come Mary Poppins, l'economista padovana sarà pure stravagante ma è soprattutto magica, a prescindere dal compito che le si affida. Per quanto ci riguarda, Fab Chiara potrebbe pure ripassare direttamente per la finale. Nice si conferma l'unica alternativa credibile. Elio le ha gettato in pasto «L'eternità» dei Camaleonti, brano dalla melodia complessa riarrangiato in chiave trip-hop. Grande prova di carattere, checché ne pensino Arisa e Morgan. Tocca poi riservare una menzione speciale a Ics, sulle cui spalle Morgan ha posto un notevole fardello: nientemeno che «21st Century Schizoid Man» dei King Crimson. Si temeva il peggio, ma il rapper occhialuto ha tirato fuori un interessante esperimento di crossover nel bridge strumentale. Sarà antipatico quanto vorrete, ma ne capisce.

Daniele un po' grigio
Spumeggiante Cixi in versione coreografata per la danzereccia «Singin' back» dei Moloko. S'impegna, studia e riesce. Davide, giovane caldaista stavolta abbigliato da ufficiale e gentiluomo, pare parecchio a suo agio con «Vieni da me» delle Vibrazioni. I giudici non fanno fatica a riconoscerlo e gli elogi abbondano. Sorte diversa da Daniele, per il quale la Ventura ha estratto dal cilindro «Tutti i miei sbagli» dei Subsonica. Non era un brano col quale si sentisse molto a suo agio. Prestazione un po' grigia la sua. Il «mezzo» del concorrente non si discute, dovrebbe solo tirar fuori personalità e gusto. Una Yendri abbigliata da cantante sentimentale dei primi anni Sessanta fa il compitino con «Don't speak» dei No Doubt. Ai giurati però piace e Morgan osa addirittura paragonarla a Ella Fitzgerald. Sarà.

Fratelli e gemelle
Il peggio della terza puntata di live show? Senza entrare nel merito delle esibizioni dei due ospiti internazionali - che pure vantano una pletora di fan osannanti a prescindere – le pagine più brutte della serata le abbiamo trovate nel capitolo gruppi. Poco convincente «Little talks» degli Of Monsters and Men in mano ai Frère Chaos, interpretabile come tentativo di togliere loro un po' di patina dark e aggiungere un pizzico di pop. Riuscita approssimativa. Le Donatella con «Rocket» dei Goldfrapp una volta tanto hanno tentato un'armonia vocale. L'arte del canto abita evidentemente da un'altra parte, i giudici comunque dimostrano d'apprezzare il potenziale «progetto pop» che le congiunte rappresenterebbero. Occhio: nelle prossime due puntate saranno due le eliminazioni. Fratelli scalzi e gemelline modenesi sono avvertiti.

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