Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 08 novembre 2012 alle ore 21:01.

My24
Marco Muller (Afp)Marco Muller (Afp)

«Da oggi tacciono le chiacchiere e parlano i film, con una selezione credo di assoluto gradimento». Con queste parole il presidente Paolo Ferrari ha aperto la settima edizione del Festival internazionale del cinema di Roma che, ricorda il direttore artistico Marco Müller, «è come un film un'opera collettiva, soprattutto se fatto a passo di corsa, con foga. Ci vuole determinazione e passione, alla fine ragioneremo sul modello ideale per una festa/festival».

Müller: abbiamo aggiunto sfacettature al festival
Ma Roma è ancora una Festa? «È Gian Luigi Rondi che ha scelto di cambiare - ha detto Marco Müller - sdoppiando la natura del festival. Da allora è fratto in due metà, noi abbiamo aggiunto altre sfaccettature: Hollywood, film di genere, e i diversi versanti sono in dialogo. Non ci sono steccati tra cinema popolare e d'autore, alto e basso: vogliamo rappresentare il cinema tutto». Intanto sono stati comunicati i primi dati: biglietti -15%, accrediti + 30%, con prezzi dei biglietti variegati, da 3 a 18 euro, con attenzione a studenti e lavoratori.

Tiepidi applausi per dalla stampa per il film d'apertura
Una scelta coraggiosa e rischiosa da parte del direttore artistico quella di aprire con il film del regista tagiko Bakhtiar Khudojnazarov, un film - accolto stamane con tiepidi applausi dalla stampa - non certo di tipo popolare. «Il mio cinema si ispira alla letteratura di Gabriel Garcia Marquez, dove tutto é autentico e al contempo tutto é inventato», ha detto il regista tagiko Bakhtiar Khudojnazarov, chiamato a sorpresa da Marco Müller a inaugurare la settima edizione del Festival Internazionale del Film di Roma col suo "Waiting for the sea", che sarà proiettato stasera alle 19 in sala Sinopoli all'Auditorium Parco della Musica. Il film è ispirato a una delle più grandi catastrofi ambientali del XX secolo, l'evaporazione del lago d'Aral. Girato in Kazakistan in condizioni estreme («lavoravamo a 45-50 gradi di temperatura perché volevamo mostrare una cosa vera», spiega il regista) il film ha molti punti di contatto con la letteratura sudamericana di Marquez, dalla natura che s'impadronisce del paesino alla scomparsa dell'acqua, dai personaggi spesso a metà tra il reale e l'onirico alla «fissazione» del protagonista che passa la vita a seguire un obiettivo da tutti ritenuto folle.

Bruni: è un momento difficile per esordire con film di qualità
Poi Ferrari e Müller hanno presentato le giurie di Prospettive Italia e del Concorso Internazionale. Per la prima il presidente Francesco Bruni, regista della premiata opera prima "Scialla!" ha detto: «Questo è un momento molto difficile per esordire con film di qualità, mi sorprende ci siano ancora produttori per opere prime e seconde non commerciali, ma non so quanto andrà avanti visti gli incassi».

Nichols: nei film almeno una scena che conquisti il pubblico
Per quanto riguarda la Giuria del Concorso, il presidenteJeff Nichols ha parlato dei suoi criteri di giudizio: «È importante che in un film ci sia almeno una scena che conquisti il pubblico. Non ho una political agenda, niente di specifico, voglio solo rimanere conquistato, e sono pronto e lieto di vedere tutti i film».

Commenta la notizia