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Questo articolo è stato pubblicato il 10 novembre 2012 alle ore 17:23.

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Ostia, Trastevere, Ponte Sisto, Cinecittà. Carlo Verdone e il suo cinema. E le persone incontrate per strada, quelle che hanno suggerito personaggi cult come Ivano di "Lo famo strano". C'è tutta la Roma di Verdone nel documentario "Carlo!" di Fabio Ferzetti e Gianfranco Giagni, presentato oggi nella sezione "Prospettive Italia" al Festival Internazionale del Film di Roma prima di uscire tra un mese in home video e poi essere trasmesso in tv sulla Rai. Un ritratto ironico, descrittivo della sua personalità. Non una celebrazione, come hanno precisato i due autori, ma un autoritratto che ne ripercorre i successi, il rapporto con il pubblico e con quelli che considera i suoi maestri, da Sergio Leone al Federico Fellini de "Lo Sceicco Bianco", Alberto Sordi e molti altri e ne mette in luce aspetti inediti e sconosciuti.

Compagni di scuola è nato da una vera riunione di ex finita male
Il regista racconta gli spunti da cui è spesso partito per l'idea dei film, come per "Compagni di scuola", nato dopo una vera riunione con gli amici del liceo finita a tirarsi pezzi di abbacchio in una trattoria. E ci sono inoltre le sue attrici come Laura Morante, Claudia Gerini, Micaela Ramazzotti e i suoi attori e amici come Pierfrancesco Favino, Marco Giallini, Toni Servillo che ne parlano come di un regista "creativo" che costruisce tutto sul set, passa le notti insonni per l'ansia e arriva in motorino la mattina rispettando sempre gli stessi rituali.

Una vena comica fin dall'infanzia
Una vena comica posseduta fin da piccolo, quella di Verdone, che la governante insieme a chi lo ha conosciuto dal barbiere e lo porta nel cuore per la sua capacità di riuscire ancora a far ridere la gente. Ci sono anche vecchi materiali, filmati di compleanno in cui spuntano gli amici Christian De Sica e Massimo Troisi e il padre, spesso vittima dei suoi scherzi.

I tic di oggi? È tutto omologato
«Quali sono i tic di oggi? Oggi sono tutti uguali, basta vedere i tatuaggi. Ce l'hanno tutti, è una società omologata. Altro difetto è la mitomania e in questo siamo superati dalla politica. Così oggi più che i personaggi preferisco sviscerare i temi».

Manie e patologie dei suoi personaggi fanno riflettere
Verdone spiega manie e patologie dei suoi personaggi, divertenti ma soli e tristi, come i finali dei suoi film che fanno spesso riflettere. «Cerco sempre di essere autore e metterci del mio ma penso anche al pubblico che paga il biglietto e vuole la commedia. Tutti i miei bulli, i miei logorroici avevano una caratteristica specifica. Oggi è più complicato trovare dei tipi, sono tutti uguali, omologati, stessi tatuaggi, capelli. Allora più che concentrarmi sui personaggi sviscero tematiche come le relazioni familiari, sentimentali. Poi magari però domani incontro uno proprio particolare e mi illumino di nuovo».

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