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Questo articolo è stato pubblicato il 02 novembre 2012 alle ore 08:42.

«Il Governo è inadempiente nei confronti del cinema: vogliamo regole certe per il nostro settore». Autori e produttori cinematografici hanno denunciato così oggi nel convegno-mobilitazione all'Auditorium "Cinema e televisione. Politica economica e politica editoriale", promosso da 100autori e Anica, la situazione creata per la mancata firma del decreto sulle quote di investimento e programmazione delle tv per il cinema. Il convegno è solo il primo passo verso iniziative più incisive.
Purgatori (100 autori): fondamentale la stabilizzazione degli investimenti delle emittenti nel cinema
«La stabilizzazione degli investimenti delle emittenti per il cinema è fondamentale», ha sottolineato Andrea Purgatori, presidente 100autori alla presenza di tutti gli attori (Mibac, Agcom ed emittenti tv).
Tozzi (Anica): senza una regolamentazione l'industria rischia di morire
Riccardo Tozzi, presidente Anica ha spiegato che «senza una regolamentazione l'industria rischia di morire». Anica e 100autori hanno poi ribadito il ruolo che il quadro regolamentare ricopre per lo sviluppo della produzione e la ridefinizione di linee e modelli editoriali capaci di innovare forma e contenuto della creazione cinematografica. Il decreto dovrà, infatti, stabilire un sistema di sotto-quote che sappia aderire efficacemente alla complessità di uno scenario in trasformazione, soprattutto riguardo al diverso ruolo dei broadcaster.
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