Deliziose lumache, oppure no

Invece di supporre come assolutamente vere le affermazioni in contraddizione – come «Le lumache sono deliziose» e «Le lumache non sono deliziose» –, ciascuna delle due viene rappresentata come vera in relazione al contesto, in modo che la frase «Le lumache sono deliziose» sia vera in relazione ai criteri di gusto di una parte, mentre la frase «Le lumache non sono deliziose» sia vera in relazione ai criteri di gusto dell'altra parte. Così il relativista non solo ha la possibilità di evitare le violazioni più palesi del principio di non-contraddizione, ma anche il beneficio aggiuntivo di appropriarsi di un'altra concezione molto plausibile del relativismo, ovvero l'idea che la verità sia relativa. Sfortunatamente, la soluzione di un problema non fa che aprirne un altro. Non appena immaginiamo che la verità delle affermazioni ritenute tipiche dei disaccordi che porterebbero al relativismo sia relativa al contesto, perde valore l'idea che ci sia un reale disaccordo fra le parti. E ciò porta a dubitare che essi stiano in effetti affermando e negando la stessa cosa.
Nella mia interpretazione il relativismo, pur non essendo concettualmente connesso all'antirealismo, è comunque una dottrina che riveste una particolare rilevanza metafisica. E sarà anche bene mettere in chiaro che esso contraddice l'antimetafisica che si fa risalire a Richard Rorty e ad alcuni teorici del postmodernismo.
Questi pensatori non possono eludere la peculiare divergenza metafisica che contrappone i relativisti ai loro avversari oppure non potrebbero, in caso pretendessero di farlo, definirsi a giusto titolo «relativisti». L'unica possibilità per evitare tale questione sarebbe quella di rifiutare l'idea stessa di verità nella sua interezza, comprese le sue applicazioni più comuni, nella vita quotidiana. E se alcuni lettori di Rorty, insieme ad alcuni compagni di viaggio postmodernisti, intendessero perorare un più radicale rifiuto dell'uso ordinario della verità, allora la loro posizione sarebbe più fedelmente descritta come nichilista anziché relativista.
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