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Questo articolo è stato pubblicato il 18 novembre 2012 alle ore 08:19.

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Finale col botto per C'è posta per te, il people show della Maria più amata dagli italiani (non si tratta di una droga leggera), in onda il sabato sera su Canale 5 da dodici anni. La De Filippi si contende il titolo di reginetta della serata con l'altra protagonista: la busta semovibile, quel plasticone gigantesco che divide in due lo studio – da una parte chi scrive il messaggio, dall'altra chi lo riceve – e che incarna, anzi inplastica, il simbolo del programma. Aprire o non aprire la busta? Questo è il patema. L'angoscia suprema per la situazione estrema che, sia che conduca a un anatema, sia che sfoci in un eczema, produce un tragico poema: orrori e dolori a catena, neanche si parlasse dell'eccidio di Stazzema. La Maria nazionale (non si tratta di un monopolio di contrabbando) indugia nei dettagli truculenti perché: «è giusto che vengano detti pubblicamente». E quando una cosa è giusta, è giusta, poche storie. La madre alcolista al figlio: «ero sempre troppo ubriaca per curarmi di te, ma ti voglio bene». Il fratello orfano alla sorella orfana: «tu per me sei un tatuaggio nella mente, un piercing sul cuore». E giù litri di lacrime. L'algida Maria (non si tratta di un gelato dal gusto inebriante) accudisce gli inconsolabili: «adesso basta piangere», barrisce redarguendo la poverina sfigurata dai singhiozzi. A rincuorarla sopraggiungono numerosi bambini e alcuni cani da riporto: si fanno tenere pernacchie e si esprimono in romanesco stretto. Anche i cani. «Dobbiamo farci la forza da noi, nessuno ce la regala», si lamenta il disperato, ma l'ospite d'onore testé sopraggiunto Tiziano Ferro è pronto a smentirlo: «ecco un bel viaggio-premio! Divertiti!». Ah, le trovate della Maria (non si tratta di spassose allucinazioni): non fai in tempo a lagnarti, che ti ritrovi in crociera alle Maldive.
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