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Questo articolo è stato pubblicato il 22 novembre 2012 alle ore 13:36.

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Un mito nato 115 anni fa e non ancora tramontato: correva l'anno 1897 quando venne dato alle stampe «Dracula», il più celebre romanzo di Bram Stoker, che ha segnato l'ingresso del conte vampiro nella leggenda.
In occasione del centenario della scomparsa dell'autore irlandese, nato a Clontarf nel 1847 e morto a Londra nel 1912, la Triennale di Milano ha scelto di omaggiare la sua creatura con la mostra «Dracula e il mito dei vampiri».

In programma dal 23 novembre al 24 marzo 2013, l'esibizione comprende circa cento opere tra dipinti, incisioni, documenti, oggetti storici, costumi di scena e video: un vero e proprio viaggio nel mondo vampiresco che inizia dalla dimensione storica per proseguire verso la trasfigurazione letteraria, prima, e cinematografica, poi.

La figura del vampiro, a partire dai suoi più lontani trascorsi folkloristici e medievali, ha conosciuto uno sviluppo straordinario con la cultura illuministica e romantica, fino a culminare nella "vampiromania" odierna che continua a sedurre adolescenti (basti vedere il successo della saga di «Twilight») e non solo.

L'obiettivo degli organizzatori è proprio quello di raccontare tutte le declinazioni del fenomeno, tanto che la mostra è divisa in tre sezioni principali: la prima intitolata «La realtà dietro il mito», a cura di Margot Rauch, conservatrice del Kunsthistorisches Museum di Vienna da cui provengono una serie di documenti storici e opere tra le quali il primo ritratto del conte Vlad, figura storicamente esistita nel XV secolo e associata a quella leggendaria di Dracula; la seconda «Bram Stoker: Dracula» incentrata sull'ambito letterario, con specifici approfondimenti sull'opera del 1897; la terza «Morire di luce, il cinema e i vampiri», curata dal critico Gianni Canova, che, attraverso manifesti originali e videoproiezioni, ricrea la cronologia del vampiro sul grande schermo.
Particolare attenzione è rivolta a «Dracula di Bram Stoker» (1992) di Francis Ford Coppola, di cui verranno mostrati gli storyboard e l'armatura originale indossata da Gary Oldman nel film.

Tra le proposte, da segnalare la presenza dei manifesti delle "teorie razionaliste e cristiane sui vampiri" del 1700 e di alcune opere di Goya, come «Il sonno della ragione genera mostri» o «Le conseguenze».
La mostra è inoltre arricchita da due interessanti variazioni sul tema: la figura della "donna vamp" (incarnata letterariamente da Carmilla), la femme fatale che distrugge grazie al potere della seduzione, e il "design del vampiro" in cui vengono mostrate immagini delle dimore frequentate da Dracula e dai suoi seguaci.

A completare il percorso un'esposizione dedicata a Guido Crepax: diciotto i disegni inediti che illustrano l'incontro tra Dracula e Valentina, la sua più celebre creazione.

In conclusione, da ricordare l'iniziativa promossa dall'Avis (l'associazione italiana dei donatori di sangue) che, in occasione dell'esposizione, divulgherà informazioni sulle sue attività, sensibilizzando il pubblico ai valori del dono e della solidarietà.

Dracula e il mito dei vampiri
Triennale di Milano
Dal 23 novembre 2012 al 24 marzo 2013
http://www.triennale.it/en/exhibitions/next/2180-dracula-e-il-mito-dei-vampiri

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