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Questo articolo è stato pubblicato il 28 novembre 2012 alle ore 16:19.

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Gioele Dix si confessa «Nascosto dove c'è più luce» al ParentiGioele Dix si confessa «Nascosto dove c'è più luce» al Parenti

Gioele Dix, comico gentiluomo con la passione dei sogni, ci racconta nel palcoscenico dell'esistenza, stavolta il Franco Parenti di Milano, la vita dell'attore "Nascosto dove c'è più luce". Il titolo nasce dalla definizione di uno psicanalista argentino, una sorta di padre spirituale per il protagonista, sulla contraddizione che accomuna gli attori che celano la loro vera identità sotto i riflettori.

Ne scaturisce un monologo raffinato e spiazzante scritto, diretto e interpretato dal comico milanese, avvolto in una sfumatura onirica e fiabesca tra levità dell'essere, intelligente umorismo e tormentata umanità. In un paesaggio beckettiano e lunare, la scenografia di Francesca Pedrotti sottolinea il non-luogo dell'avventura di un uomo alle prese con incubi, conflitti, spaesamenti, rivelazioni, dialoghi a incastro tra il serio e faceto, in continuo flusso di coscienza che rivela senza filtri la poetica e febbricitante fragilità del vivere.

Gioele Dix tesse le fila del gioco teatrale con stile e sensibilità. La trama è curiosa, il paranormale diventa verosimile: l'attore, sdraiato su un letto-pedana, ci immette senza interposizione nelle sue allucinazioni trasognate, affollate da ingorghi e traffico demenziale, fuoristrada da parcheggio selvaggio occupate da orride famigliole stile Mulino Bianco con labrador al seguito.

Un vero inferno! Al risveglio si ritrova nel limbo a due passi dall'aldilà in compagnia delle apparizioni di un bizzarro Caronte, travestito da sfarfallante angelo custode, nuvola di chiffon botticelliana incarnata dall'esordiente Cecilia Delle Fratte.

Voilà il gioco è fatto, per tutta la performance, la domanda di rito sarà: Sogno o son desto? Colonna sonora del viaggio all'uscio del mondo trascendente è la pertinente musica composta da Savino Cesario, volutamente a tratti rintronante, che accompagna la munifica oratoria di Dix.

Un'altalena di soliloqui, arguzie, storielle, ricordi, gag, botta e risposta con il dispettoso e sornione spirito celeste, travalicando da fatterelli quotidiani a riflessioni profonde, teneramente intercalate dalle pagine dell'album personale di Gioele Dix e il suo alter-ego attore con valigia, che contiene indispensabili occhiali scuri per affrontare la platea gremita. Si parla di vita e morte, di rovente Inferno e di Paradiso luogo di «pacifica assenza di domande», della cabala «che almeno rispetto alla psicanalisi ti dà una possibilità», di amori finiti, con un Dix umano e senza filtri, attore che non si nasconde, anzi si denuda fino all'esilarante finale a sorpresa.

«Nascosto dove c'è più luce» scritto, diretto e interpretato da Gioele Dix con la partecipazione di Cecilia Delle Fratte. Scene e costumi Francesca Pedrotti. Musiche originali Savino Cesario.
Disegno luci Carlo Signorini. Produzione Bananas e Teatro Franco Parenti
In scena fino al 6 dicembre
Teatro Franco Parenti - Milano
www.teatrofrancoparenti.it/

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