Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 02 dicembre 2012 alle ore 08:16.

My24

Uno dei molti contributi di cui siamo debitori sia a John Austin sia a Ludwig Wittgenstein è di aver evidenziato quante cose diverse facciamo con il linguaggio. Un'altra intuizione che li accomunava ai pragmatisti americani che li precedettero era quella secondo cui questi usi e atti linguistici non sono chiaramente distinti e separati, ma interdipendenti. John McDowell ha scritto dell'impossibilità di "districare" la descrizione fattuale dalla valutazione, e Quine ha notoriamente parlato dell'impossibilità di districare fatto e convenzione. Concentriamoci sulle descrizioni, ma senza dimenticare che la descrizione può sia dipendere da valutazioni e convenzioni sia determinarle e che le des crizioni possono essere di molti generi diversi e servire a molti interessi diversi. Dunque come dovrebbero formulare il loro realismo i realisti che riconoscono l'esistenza di casi di genuina relatività concettuale?
In fisica matematica la relatività concettuale è un fenomeno onnipresente. Per fare un esempio tratto da un saggio dal titolo Bosonization as Duality apparso qualche anno fa in "Nuclear Physics", esistono schemi della meccanica quantistica alcune rappresentazioni dei quali configurano le particelle in un sistema come bosoni, mentre altre le configurano come fermioni. Come sta a indicare il loro uso del termine "rappresentazioni", i fisici che incontriamo nel mondo reale – e che non sono filosofi con un loro pregiudizio da difendere – non considerano questo un caso di ignoranza. Dal loro punto di vista, "bosoni" e "fermioni" sono semplicemente artefatti della rappresentazione che viene utilizzata. Ma, malgrado tutto, il sistema ha una realtà indipendente dalla mente, e ciascuno dei suoi stati è una condizione reale indipendente dalla mente che può essere rappresentata in ognuna di queste differenti modalità. E questa è esattamente la conclusione che difendo.
Accettare che queste descrizioni siano entrambe responsabili verso lo stesso preciso aspetto della realtà, che da questo punto di vista siano "descrizioni equivalenti", significa essere un realista metafisico senza lettere maiuscole, un realista nella propria "metafisica", ma non un "realista metafisico" nel senso tecnico che davo a questa espressione in Realismo e ragione. E se mi sono a lungo pentito di aver detto una volta che «la mente e il mondo assieme costruiscono la mente e il mondo», è perché ciò che in realtà noi costruiamo non è il mondo, ma sono i giochi linguistici, i concetti, gli usi e gli schemi concettuali. Confondere la costruzione della nozione di bosone, che è qualcosa che la comunità scientifica ha messo a punto nel corso del tempo, con la costruzione dei sistemi quantistici reali significa, mi pare, scivolare nell'idealismo. E questo scivolamento è una brutta cosa.
È importante non confondere la relatività concettuale con il fenomeno assai diverso del pluralismo concettuale. I miei esempi di relatività concettuale derivano dalla scienza, che è l'ambito in cui questo fenomeno sembra presentarsi. Un tempo mi è capitato di confonderlo con il mero pluralismo concettuale e questo mi ha portato a fornire come esempio di relatività concettuale il fatto di poter descrivere (in base ai miei interessi) il contenuto di una stanza o dicendo che la stanza contiene un tavolo e due sedie oppure dicendo che essa contiene certi determinati campi e certe determinate particelle. Intendo certamente negare che il mondo possa essere descritto interamente nel linguaggio della fisica teorica, e non perché ci siano regioni rispetto alle quali la fisica è falsa, ma perché, per usare un linguaggio aristotelico, il mondo ha molti livelli di forma e, realisticamente, non è possibile ridurli tutti al livello della fisica fondamentale.
È ad esempio una descrizione vera di un aspetto della realtà dire che Immanuel Kant scrisse alcuni passi della Critica della ragion pura che sono difficili da interpretare, ma questa affermazione non può essere "tradotta" nel linguaggio della fisica, in nessun senso ragionevole del termine "tradotto". Dire che Andrew Wiles e Richard Taylor hanno dato una dimostrazione corretta dell'ultimo teorema di Fermat è una descrizione vera di un altro aspetto della realtà, e anche questa affermazione non può essere tradotta nel linguaggio della fisica. E dire che la ragione per cui ho preso una certa strada per Harvard Square un certo giorno è che credevo erroneamente che fosse più rapida rappresenta una descrizione vera di un terzo aspetto della realtà. Ed entrambe le descrizioni della stanza date sopra potrebbero senz'altro essere corrette. Ma proprio il fatto che queste descrizioni non appartengano a "schemi" che possono essere sistematicamente tradotti l'uno nell'altro significa che non sono "equivalenti" nel senso tecnico di «tra di loro relativamente interpretabili». Questo è il motivo per cui esemplificano il pluralismo concettuale, ma non la relatività concettuale, in base alla mia accezione...
Un problema che emerge quando si parla in termini di "corrispondenza", un problema che credo sia stato scorto anche da Frege e che fu certamente visto da Wittgenstein, è che la cosa suona come se ci fosse solo un tipo di corrispondenza, una singola relazione che in qualche modo sta dietro ad ogni nostro discorso. Ma se si è d'accordo con Wittgenstein sul fatto che ci sono molti usi anche del cosiddetto linguaggio descrittivo, e si è inoltre d'accordo con lui nel pensare a questi usi come a esercizi di capacità che coinvolgono il mondo e sono sensibili al contesto, allora, se certe parole (anche, «Il gatto è sullo zerbino», per fare un esempio) corrispondono a un particolare stato di cose dipenderà da quale capacità che coinvolge il mondo si esercita nell'usare queste parole e da qual è il contesto in cui essa viene esercitata. Si potrebbe dire che quando un'affermazione vera "corrisponde" ad un aspetto della realtà, quale sorta di "corrispondenza" sia implicata dipende sia dal significato dell'affermazione, sia dallo specifico contesto extra-linguistico.

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi