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Questo articolo è stato pubblicato il 09 dicembre 2012 alle ore 16:20.

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Pochi giorni dopo esser stato costretto a cancellare due concerti a Bologna a causa di un'indisposizione, Claudio Abbado, alla testa della sua Orchestra Mozart, è stato accolto trionfalmente all'Alte Oper di Francoforte, nonostante un programma abbreviato a causa delle non buone condizioni di salute del maestro.

Il concerto, parte di una mini-tournée della Mozart in Germania e seguito ad alcune serate di altrettanto successo a Vienna, cadeva quasi nell'anniversario di un evento che è andato al di là dei confini della musica: l'inaugurazione delle giornate della cultura italiana della Banca centrale europea, da parte della stessa Mozart sempre sotto la guida di Abbado, quando dietro le quinte si giocò la drammatica partita decisiva per la successione di Mario Draghi alla Banca d'Italia. Presenti all'Alte Oper quasi tutti i protagonisti: Draghi stesso, Fabrizio Saccomanni, Lorenzo Bini Smaghi e Ignazio Visco. Il presidente della Bce, forse in ricordo di quella serata, ha assicurato il suo patrocinio anche al concerto di quest'anno, anche se poi è mancato all'appuntamento, trattenuto a Bruxelles da una delle tante riunioni per salvare l'euro.

Draghi si è perso una serata in cui Abbado e la Mozart hanno brillato in un programma interamente dedicato a Johann Sebastian, con opere di grande popolarità come due delle suite per orchestra e il Concerto brandeburghese n.2. Qualche critico tedesco, che si era chiesto se un'orchestra dedicata a Mozart potesse rivelarsi all'altezza di Bach, si è dovuto ricredere e lo ha ammesso onestamente. Ancora una voltra, la prova dell'orchestra bolognese e di Abbado è stata un esempio di come questi giovani musicisti, il maestro e i grandi solisti che attrae da alcune delle maggiori orchestre (il flautista Jacques Zoon, il contrabbassista Alois Posch, la tromba Reinhold Friedrich, la violinsta Isabelle Faust, creatura abbadiana) godano della compagnia musicale l'uno dell'altro. Il soprano Julia Kleiter, pur di non perdersi l'occasione, si è presentata a cantare nonostante una gravidanza ormai avanzatissima.

L'incursione in terra di Germania e d'Austria conferma il peso internazionale ormai acquisito dalla Mozart. Nata otto anni fa da un'intuizione dell'ex sovrintendente della Scala, Carlo Maria Madini e del presidente della Fondazione Carisbo, Fabio Roversi-Monaco, ha trovato la sua dimensione grazie all'entusiasmo e all'impegno di Abbado. Soffre semmai di problemi di crescita ed è alla ricerca di una casa che abbia acustica e spazi alla sua altezza. Abbado e Roversi–Monaco hanno pensato in grande, coinvolgendo Renzo Piano, che con loro ha già presentato alla città la sua proposta di un nuovo Auditorium nel centro di Bologna, nella stessa area del Mambo, il museo di arte moderna, e della Cineteca. Una grande occasione per la città, patria musicale di Mozart, per radicare definitivamente un'orchestra che nel giro di pochi anni è saputa assurgere a livelli altissimi e fare di Bologna un polo musicale di eccellenza. Ma anche un progetto non facile da realizzare, in tempi di austerità. Il Comune può metterci l'area, ma certo non contribuire al finanziamento. Roversi-Monaco si dice convinto che anChe grazie all'accessibilità di Bologna con l'alta velocità e la crescita dell'aeroporto si possa fare in project financing, contando su un vasto bacino di utenza. Per la Mozart sarà un test più difficile di quelli che supera continuamente sul piano musicale.

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