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Questo articolo è stato pubblicato il 19 dicembre 2012 alle ore 15:16.

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Nella foto "Le 28 Juillet. La Liberté guidant le peuple" (28 juillet 1830), di Eugène Delacroix (1798-­1863)Nella foto "Le 28 Juillet. La Liberté guidant le peuple" (28 juillet 1830), di Eugène Delacroix (1798-­1863)

Lens oggi ha il suo Louvre. Forse non in molti conoscono Lens, una città del nord della Francia, situata nel cuore dell' ex bacino minerario nella regione del Nord Pas de Calais, ormai da qualche giorno agli onori della cronaca, grazie alla pre apertura del nuovo museo del Louvre che inaugurerà ufficialmente il 12 dicembre 2012.

Un progetto ambizioso costato 150 milioni di € (196 milioni di $) che cominciò a prendere forma nel 2003. L'idea, allora, era quella di ramificare sul territorio francese le eccellenze storiche appartenenti al patrimonio culturale nazionale. La proposta fu offerta al presidente Jacques Chirac che la fece immediatamente sua. Gli anni sono passati ma niente si è perso per strada.

Il progetto aveva infatti una finalità precisa e partiva dalla necessità di dare nuova vita a città la cui identità culturale e il cui modello di sviluppo erano stati fortemente compromessi nel corso dei passati decenni.

Le candidate furono molte. Sei quelle scelte in ultima istanza: Amiens, Arras, Boulogne sur Mer, Calais, Lens e Valencienne. La competizione fu serrata, ma alla fine fu scelta Lens.

Lens ormai da tempo era una città sfinita dagli eventi storici. Già ridotta in macerie nella prima Guerra Mondiale, fu bombardata dai nazisti durante la seconda. La sua vocazione era quella mineraria, ma l'ultima miniera di carbone chiuse nel 1986 creando una voragine nella già fragile economia della regione.

Accolto dalla popolazione con un misto di scetticismo e speranze, Louvre Lens, secondo le stime del governo francese nel 2013, dovrebbe portare un numero di visitatori pari a 700.000, contando su un forte indotto dall'estero, data la vicinanza con le regioni del Benelux, dell'Inghilterra e la Germania.

Il direttore del nuovo museo è Henri Loyrette già presidente e direttore del Louvre di Parigi che è stato uno dei primi sostenitori del progetto. Loyrette intende lavorare su un idea contemporanea di museo in grado trovare giorno dopo giorno una perfetta sintonia con la storia e i luoghi che lo ospitano. E questo, già a partire dalla sua struttura architettonica, assolutamente minimale (il progetto è dello studio giapponese SANAA), realizzata in vetro e alluminio, capace di integrarsi con il paesaggio a suo modo splendido, ma fragile.

205 opere le d'arte che faranno parte della prima tranche della collezione del nuovo Louvre, tutti lavori provenienti dai caveaux del museo parigino. La rassegna d'apertura è dedicata al Rinascimento e l'opera di punta della mostra sarà "Sant'Anna e la Vergine" di Leonardo da Vinci che, chiarisce il direttore Loyrette, "abbiamo appena fatto restaurare".

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