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Questo articolo è stato pubblicato il 18 dicembre 2012 alle ore 15:34.

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Scuola di Hieronymus Bosch - Il ciarlatano, post 1500 - Olio su tavola, 83,3 x 114 cm - Gerusalemme, The Israel MuseumScuola di Hieronymus Bosch - Il ciarlatano, post 1500 - Olio su tavola, 83,3 x 114 cm - Gerusalemme, The Israel Museum

La storia è piena di dinastie. Casate di re e imperatori che, per generazioni e generazioni, esercitarono il potere, passandosi lo scettro di padre in figlio. Qualcuna è ancora in piedi, della maggior parte, ormai, rimangono soltanto lunghi elenchi di nomi che affollano le pagine dei libri. Quella dei Brueghel, però, fu qualcosa di profondamente diverso: non una discendenza di regnanti ma una ben più rara stirpe di pittori.

Un fenomeno mai visto prima, per lo meno nell'ambito dell'arte occidentale, e che nemmeno si sarebbe ripetuto. Un'epopea lunga oltre 150 anni, in grado di coinvolgere ben cinque generazioni di artisti, fino a trasformare quel nome in una sorta di marchio. Capostipite e fondatore di questa straordinaria famiglia fu Pieter Brueghel, in seguito detto il Vecchio per distinguerlo dai suoi successori, ad ognuno dei quali, dal momento che i nomi spesso si ripetevano come in una filastrocca, toccò un diverso soprannome.
Nato intorno al 1525, il primo dei Brueghel fu il più importante pittore fiammingo della sua epoca.

Ispirato dai dipinti visionari di Hieronymus Bosch, trasformò lo stile naturalistico delle origini, sviluppando una sensibilità sempre più vicina al fantastico e via via più incline al grottesco. Rispetto al maestro seppe rappresentare la dimensione onirica in una chiave più terrena e concreta, dando sempre grande importanza al paesaggio e al rapporto tra uomo e natura, realizzando una lunga serie di tele che spaziano dalle scene di vita contadina alle rappresentazioni figurate di proverbi. Opere affascinanti, talvolta inquietanti, cariche di un simbolismo a sfondo morale e religioso dai tratti spesso caricaturali che, rispetto alla contemporanea arte rinascimentale italiana, tendono ad affidare un ruolo marginale alla figura umana, concentrandosi piuttosto sui dettagli della natura.
A raccogliere il testimone lasciato dal primo dei Beueghel ci pensarono innanzitutto i due figli, Pieter il Giovane o degli Inferi e Jan il Vecchio che, contrariamente al fratello, si discostò dallo stile paterno per dipingere, più che altro, bellissime nature morte e composizioni di fiori recisi. Ma le orme del nonno furono seguite anche dal nipote Jan il Giovane che mise al mondo ben undici figli, cinque dei quali si dedicarono alla pittura. A questi si aggiunsero i discendenti delle sorelle e i cognati, in una linea che parte da Pieter il Vecchio e arriva fino a David Teniers il Giovane e ad Abraham, entrambi attivi nella seconda metà del XVII secolo.

La lunga, straordinaria avventura artistica della dinastia Brueghel è al centro della mostra in programma al Chiostro del Bramante, a Roma, dal 18 dicembre 2012 al 2 giugno 2013. Oltre cento opere per raccontare la saga della leggendaria famiglia di pittori fiamminghi.
Un percorso diviso in cinque sezioni che va dalle origini all'eredità lasciata dai discendenti della celebre casata, in una vicenda unica nella storia dell'arte. E proprio per andare alla radice dell'ispirazione di Brueghel il Vecchio, in galleria si possono ammirare anche "I sette peccati capitali" di Bosch e "Il ciarlatano" della scuola di Bosch, due opere mai viste prima d'ora a Roma.

Dopo le tappe di Tel Aviv e di Como, la mostra approda, dunque, nella capitale in una versione rinnovata con una ventina di tele esposte per l'occasione, tra le quali lo spettacolare "Le sette opere di misericordia" di Pieter Brueghel il Vecchio, per la prima volta in Italia. Punto di forza dell'esposizione è proprio la caratteristica di aver saputo raccogliere un gran numero di quadri (alcuni dei quali mai esposti prima al pubblico) da numerosi musei nazionali ed internazionali nonché da diverse collezioni private, permettendo così al visitatore di compiere un lungo viaggio, per molti versi inedito, nell'arte dei Brueghel.

"Brueghel. Meraviglie dell'arte fiamminga".
A cura di Sergio Gaddi e Doron J. Lurie
Chiostro del Bramante, Roma. Dal 18 dicembre 2012 al 2 giugno 2013
Orari: tutti i giorni dalle 10 alle 20. Sabato e domenica dalle 10 alle 21.

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