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Questo articolo è stato pubblicato il 31 dicembre 2012 alle ore 15:15.

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Da Natale a Pasqua, risparmiando il giro del mondo: sono circa 150 opere arrivate a Passariano dagli Stati Uniti, dal Sudamerica, dalla Russia per raccontare il percorso artistico di Giovanbattista Tiepolo, genio settecentesco della pittura decorativa.

La mostra di cui stiamo parlando è allestita a Villa Manin di Passariano, vicino a Codroipo, in provincia di Udine, luogo altamente evocativo perché dimora dell'ultimo Doge di Venezia, Ludovico Manin.
Sono passati quarantuno anni da quando – dopo i restauri - la Villa fu riaperta e inaugurata come sede espositiva proprio con una memorabile mostra dedicata al Tiepolo, in occasione dei duecento anni dalla sua morte. Da allora ne è passata molta di acqua sotto i ponti e anche la critica tiepolesca ha fatto passi avanti: questa mostra ne è, per certi versi, la risultanza.
Curata da Giuseppe Bergamini, Filippo Pedrocco e Alberto Craievich, "Giambattista Tiepolo. Luce, forma, colore, emozione" è senz'altro un trionfo per l'occhio, attraverso il percorso di un artista che ha saputo incarnare l'espressione più alta e rappresentativa del gusto di un'epoca. L'apoteosi del rococò si manifesta chiaramente in questa rassegna che ha il pregio di offrire ai visitatori un'ampia selezione di dipinti, anche di grandissime dimensioni (come nel caso della "Santa Tecla", di 8x4,5 metri), molti dei quali accompagnati dal bozzetto preparatorio.

Così come è ampia e sorprendente la sezione dedicata ai disegni - oltre settanta - che ci guida alla scoperta della raffinata e fresca tecnica pittorica del Tiepolo e alla sua evoluzione nel tempo, con le caricature, i Pulcinella, e la genesi dei grandi cicli ad affresco (impossibili da trasportare in mostra) e dei grandi teleri per i quali Tiepolo è diventato celebre. Molti dei quadri esposti sono stati oggetto di un'approfondita opera di restauro, per cui la visione globale risulta davvero imponente.
Certo le grandi mostre sono nel dna di Villa Manin, e questa non fa eccezione: sono eventi di grande impatto emozionale, scenografici e rivolti ad un pubblico vastissimo, ma la preparazione scientifica è stata di primaria importanza. Per realizzare questa mostra su Tiepolo ci sono voluti quattro anni di studio e il risultato è quello di offrire un'indagine accurata anche degli aspetti meno noti della produzione dell'artista veneziano.

Dipinti di soggetto sacro si alternano a quelli storico-mitologici e a quelli allegorici e decorativi, cosicchè si ha chiara la visione della varietà e vastità dei committenti italiani e stranieri di Giambattista Tiepolo, che affresca le dimore dei vecchi patrizi ma anche dei "nuovi nobili" (come nel caso del soffitto della Villa dell'avvocato Cordellina) e dipinge per gli altari delle maggiori chiese.
Questa lunga e sfolgorante carriera, durata oltre mezzo secolo (dalle prime opere del 1715 fino alla morte, sopraggiunta in Spagna nel 1770) si conclude con alcuni piccoli dipinti sacri, destinati alla devozione privata. E per lo più si tratta di un soggetto ricorrente, quello del "Riposo durante la Fuga in Egitto": un tema nostalgico per un uomo lontano dalla patria e dalla famiglia, che suscita quell'onda emotiva a volte assente dalle grandi opere pubbliche.

Giambattista Tiepolo. Luce, forma, colore, emozione
Villa Manin, Passariano (UD)
15 dicembre 2012 – 7 aprile 2013
a cura di Giuseppe Bergamini, Filippo Pedrocco e Alberto Craievich
www.villamanin-eventi.it/tiepolo

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