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Questo articolo è stato pubblicato il 04 gennaio 2013 alle ore 17:31.

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Roméo et Juliette alla ScalaRoméo et Juliette alla Scala

No, non è il Romeo e Giulietta che ci aspetteremmo, che abbiamo già visto o che pensiamo di conoscere. "Roméo et Juliette" di Sasha Waltz è una spiazzante storia d'amore danzata a piedi nudi, ben diversa da quella di Rudolf Nureyev e Margot Fonteyn che balza in prima fila tra i ricordi, e diversa anche da quella di Alessandra Ferri accanto ad Angel Corella. Coreografia ideata nel 2007 per l'Opéra di Parigi e finora mai eseguita in Italia, coinvolge utopisticamente tutte le masse artistiche: ballo, orchestra e coro, oltre a tre solisti vocali. E oltre a immaginarlo, ci riesce anche, a modo suo, come solo un'opera di teatro-danza (che inizia a prendere le distanza dal Tanztheater di Pina Bausch) potrebbe fare. Il risultato? Geniale.

Un'opera surreale che frammenta l'intreccio narrativo spingendolo fino a una nuova interpretazione dell'amore tra i due esponenti delle famiglie rivali veronesi. A sottolineare la forza espressiva degli artisti in scena, la scelta di una scenografia minimalista, quasi asettica, in modo da non intralciare le emozioni, che da sole, a bocca chiusa, squarciano lo spettatore. «Penso che questo lavoro cerchi di trovare un equilibrio tra astrazione e intreccio narrativo, fondendoli insieme; dentro la story line le emozioni emergono e diventano forti, e nell'astrazione c'è una stretta relazione con la musica e con la struttura della composizione. Queste due linee, l'astratta e la narrativa/emotiva, unendosi insieme creano una tensione molto forte» le parole della coreografa sono in perfetta armonia con l'ispirazione che ha scandito il tempo della "Sinfonia Drammatica" (qui riadattata coreograficamente) del compositore Berlioz, che nella prefazione del libretto la definisce non come un'opera da concerto, né una cantata, ma una sinfonia con cori.

«La musica di Berlioz è veramente stimolante e estremamente interessante: la sua versione di Romeo è Giulietta è l'inizio di una visione moderna sull'opera: non segue letteralmente la narrazione di Shakespeare e come coreografa questo mi ha reso libera, non obbligata a seguire una linea narrativa letterale; mi ha dato molto più spazio per sviluppare la mia ispirazione e la mia immaginazione» con quest'immagine Sasha Waltz si riferisce al suo salto onirico, in cui l'immaginazione ha trovato tanto spazio da sovvertire anche le linee bidimensionali del palcoscenico, orizzontale e verticale, per inserire un terzo piano, obliquo, su cui far scivolare la recita. Proprio questo piano obliquo è stato uno dei motivi per lo sciopero proclamato dalle Rsa Coro di Cgil, Uil e Fials e dalle Rsa Cisl, Uil e Fials del Corpo di Ballo in data 19 dicembre, giorno previsto della Prima di "Roméo et Juliette" (il Corpo di Ballo riteneva che la difficoltà di danzare su una piattaforma in declivio dovesse essere ricompensata in via extracontrattuale, mentre gli artisti del coro ritenevano che la loro presenza in scena andasse al di là delle normali mansioni e che in quanto tale dovesse esser riconosciuta come ‘prestazione speciale').

Tensioni sindacali a parte, il risultato è di grande effetto, grazie alla presenza di cast diversi, sempre eccezionali: dopo le étoiles de l'Opéra di Parigi Aurélie Dupont e Hervé Moreau nei ruoli di Giulietta e Romeo accanto al primo ballerino scaligero Mick Zeni nel ruolo di Padre Lorenzo, si alternano fino all'8 gennaio la solista Emanuela Montanari e il primo ballerino Antonino Sutera (Mick Zeni è sempre presente nel ruolo di Padre Lorenzo) e i primi ballerini Petra Conti, Eris Nezha e Alessandro Grillo, rispettivamente nel ruolo di Giulietta, Romeo e Padre Lorenzo. Per tutte le rappresentazioni, accanto al Coro del Teatro alla Scala diretto da Bruno Casoni, tre voci soliste: Ekaterina Semenchuk (mezzosoprano), Leonardo Cortellazzi (tenore) e Nicolas Cavallier (basso), nel ruolo di padre Lorenzo che già ha interpretato nel 2012 all'Opéra di Parigi.

Roméo et Juliette
Coreografia : Sasha Waltz. Assistenti alla coreografia: Juan Kruz Diaz de Garaio Esnaola, Luc Dunberry, Renate Graziadei. Musica: Hector Berlioz. Direttore: James Conlon. Scene: Pia Maier Schriever, Thomas Schenk e Sasha Waltz. Costumi: Bernd Skodzig. Luci: David Finn.
In scena fino all'8 gennaio, al Teatro alla Scala di Milano.
Per saperne di più: www.teatroallascala.org

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