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Questo articolo è stato pubblicato il 05 gennaio 2013 alle ore 11:49.

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Comunque la si immagini: "anziana clochard" - scarpe rotte, cappellone sgualcito e naso adunco - o "fanciulla sexy" - a metà strada tra una pin-up e la versione lolita della fata Campanellino, si da ragione alla leggenda a lei legata.

La credenza narra infatti che nei tempi antichi - 12 giorni dopo Natale - venisse celebrata la morte di Madre Natura. Nella notte del 6 gennaio, spossata dalle fatiche dell'anno trascorso, come la fenice risorgeva dalle sue ceneri, concedendosi  prima di rinascere un'ultima passeggiata in groppa alla scopa per distribuire doni, simbolo dei semi che nell'anno nuovo sarebbero germogliati. I regali della "Befana" erano generalmente di natura alimentare, e alla sua figura la tradizione gastronomica popolare ha dedicato specialità che si tramandano fino ai giorni nostri.

Toscani e coloratissimi i "Befanini" - biscotti al burro leggermente alcolici - a forma di stella, animali e - ovviamente - befane, decorati con confettini e codette di cioccolato.

E' veneta  la "Pinza de la Marantega", torta da gustare sorseggiando vin brulè, che anticamente veniva cotta sotto la cenere dei falò avvolta nelle foglie di un cavolo. Esistono tantissime versioni della ricetta e ogni famiglia tramanda la propria, ma gli ingredienti fondamentali sono: farina bianca e gialla, uvetta ubriacata nella grappa, burro, zucchero, fichi secchi, semi di finocchio e scorza d'arancia.

Da Cuneo arriva la  "Focaccia della Befana" un dolce con "burla" a forma di margherita. Durante la preparazione si nascondono nei petali una fava bianca e una nera. Chi trova quella bianca avrà l'onore di pagare la focaccia, mentre al "fortunato" detentore della fava nera toccherà offrire il vino.

Dedicata ai Magi - che in alcuni paesi fanno le veci di Babbo Natale - è la "Rosca de Reyes", una ciambella preparata in Messico, occultando al suo interno un pupazzetto di plastica che simboleggia  Gesù bambino. Se si trova la "sorpresa" bisogna invitare tutti i presenti alla merenda del 2 febbraio, per festeggiare la Candelora.

In Spagna si chiama "Roscon de Reyes" e insieme al pupazzetto si nasconde anche una fava secca. Chi trova la fava paga la merenda dell' Epifania mentre chi trova il bambolotto avrà un anno fortunato.

Questa tradizione ha le sue radici in Francia dove il dolce prende il nome di "Galette des Rois" e nell' impasto cela una fava che regalerà al fortunato un giorno da re. Per questa ragione il dolce è spesso accompagnato da una corona di carta dorata che consacra il sovrano dell'epifania. La Galette è talmente famosa che Le Figarò ogni anno stila una speciale classifica delle pasticcerie parigine che sfornano quelle più buone.

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